domenica 30 ottobre 2022

La buona novella della quantomeccanica


Rileggere la storia della radioattività per preparare qualche modesta comunicazione in merito, mi ha fatto scorgere, all'ombra del monumentale Fermi, un insieme di figure straordinarie. Tra queste, Enrico Persico (1900-1969): amico di gioventù di Fermi, frequentarono ambedue il Liceo Umberto I e studiarono fisica - lui a Roma, dove si laureò con Corbino e Fermi a Pisa. 

A metà degli anni venti, Persico fu tra i primi a cogliere la novità della meccanica quantistica e a diffondere la nuova fisica in Italia, prima in cattedra a Firenze e poi a Torino. Dopo la guerra si trasferì in Canada per qualche anno e fece poi ritorno stabilendosi a Roma.


I versi sottostanti sono stati scritti in occasione del suo passaggio da Firenze (Nella terra che egli lascia...a Torino (...varcato l'Appennino): Persico è un padre missionario che annuncia la lieta novella della quantomeccanica, mentre Fermi (il papa), Rasetti (il cardinal vicario), Majorana (l'inquisitore) e gli altri, tutti con soprannomi ecclesiastici, se ne stavano a Roma alla corte di Corbino (il padreterno). 

I contenuti essenziali della disciplina sono adattati ai versi - molto musicali - di una filastrocca che riporto, avendola ricostruita da diverse fonti. Tra queste, anche Atomi in famiglia, il libro scritto da Laura Capon, moglie di Fermi; e la biografia dell'insigne fisico e accademico, che trovate QUI

Nella terra ch'egli lascia

Regna ovunque ora la fé

E di padri missionari

Più bisogno ormai non v'è.

Perciò dunque Padre Enrico

Ora accingesi a partir

E, varcato l'Appennino,

Altre genti a convertir.

Narra poscia ch'oltre i monti

Vivon popoli fedel

Che del ver le sacre fonti

Ricevuto hanno dal ciel.

Essi han d'h il sacro culto

Han nei quanti piena fé

E per loro è grave insulto

Dir che l'atomo non c'è.

Sono pur bestemmie orrende 

il negar che c'è la psi,

Che un valor non nullo prende 

delta q per delta p,

Che dell'orbite ai momenti

S'addizionano gli spin

Ed elettroni equivalenti

Son vietati dal destin.

Credon poi, con fé profonda

Cui s'inchina la ragion

Che la luce è corpo e onda

Onda e corpo è l'elettron.

Sono questi i dogmi santi

ch'Egli insegna all'infedel

con esempi edificanti 

appoggiandosi al Vangel.

Nessun commento:

Posta un commento