domenica 3 settembre 2023

Pensieri...


Oppenheimer: dopo il film di Nolan, diventano tutti (meno il sottoscritto) esperti di storia della fisica - di quella fisica che ha conosciuto il peccato, una conoscenza che i fisici non potranno perdere. Così disse il nostro, dopo l'impiego bellico dell'energia nucleare. Almeno sembra: troppo spesso si attribuisce ai vari personaggi (Einstein su tutti) ogni citazione spesso senza fonti - non necessariamente sempre libri o articoli, anche discorsi o corrispondenza. Sembra che Oppenheimer abbia affermato quanto sopra durante una conferenza al MIT alcuni anni dopo. La citazione è riportata QUI.

Io aspetto che il film esca in dvd e me lo guarderò comodamente seduto sul divano a casa: il cinema è un altro di quei luoghi che dopo il covid ho smesso di frequentare, insieme a teatri, parrocchie, auditorium, etc. Pena il rischio di attacchi di panico che vorrei evitare.

Intanto, sul tema, sto leggendo un poderoso e ben documentato graphic novel...

Di fronte agli usi bellici delle conoscenze scientifiche, rivolgo il mio pensiero al grande Schweitzer e al suo rispetto per la vita in ogni forma. E in ogni momento. Un autentico imperativo categorico che avrei voluto tradurre in servizio concreto con gli studi per una laurea in Farmacia e un lungo servizio dove il bisogno chiama: l'ennesimo progetto calpestato dai predicatori (e predicatrici) di matrimoni non desiderati, da presidenti-padri che valutano i progetti di un figlio in funzione del numero di tessere che portano alla sua associazione, dai soliti sacerdoti dell'ideologia borghese, tutta cravatta e bon ton... Sepolcri imbiancati li chiamava proprio quel Tale vissuto duemila anni fa, che dal suo sepolcro è poi risorto. Almeno così si tramanda.

Mi chiedo solo perché questi stuoli di mercanti di menzogne, di idoli e di tessere si aspettano ancora che prima o poi desista dai miei propositi e li segua agli altari dei loro vuoti riti. E forse sto ancora perdendo tempo, sia nel pormi domande, sia nel combattere. Sempre quel Tale diceva di scuotere la polvere e di andarsene per la propria strada. Quale sia la mia, ormai non lo so più: dopo anni e anni di lotte, gli dei e le famiglie e le patrie altrui mi hanno fatto perdere la bussola, oltre che il tempo, la fiducia, la speranza... no, la charitas no. Una sottile fiammella di questa ancora arde nell'oscura notte: e basta per camminare sicuro, a rilento, anche se ignoro per dove.

3 commenti:

  1. Interessante il tuo riferimento a Schweitzer, medico e organista con una grande passione per Bach, come hai ricordato nel tuo post su di lui. E non dimenticare che sei giovane, Marco, e hai ancora il tempo per realizzare i tuoi ideali anche al di là di quello che già stai facendo.
    Ho visto che ti sei iscritto al mio blog: grazie!

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    1. Schweitzer, tra musica, filosofia, teologia, medicina e filantropia, è la figura che forse più mi ispira tra tutte quelle dei grandi uomini della nostra epoca. L'ho richiamato perché ha messo le conoscenze scientifiche a servizio dell'umanità, al di sopra di ogni cosa. Giovane: non lo sono più, per tornare sui banchi e dar seguito ai miei sogni. Ogni stagione ha il suo frutto, e il tempo dello studio sistematico e strutturato è finito. Cerco di fare il meglio che posso nella posizione in cui mi trovo, ma mi manca sempre qualcosa mentre quotidianamente mi si rinfaccia che non ho conseguito i traguardi che ci si aspetterebbe da un uomo della mia età e con la mia formazione: matrimonio, famiglia, figli, impegno nella politica attiva sulle orme paterne. Ma io non sono socialista, come lui è e come vorrebbe che fossi: per mia formazione, alquanto eclettica, mi professo liberale. Per l'iscrizione al tuo blog: un piacere, ero convinto di averla già sottoscritta e invece mi sbagliavo. A presto.

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