martedì 19 settembre 2023

Sogni d'oro...

Come raccontavo post giorno fa, alla televisione guardo principalmente documentari a tema naturalistico: non solo piante, animali, paesaggi ma anche molta geologia e poca chimica, che dai media è erroneamente troppo spesso associata all'inquinamento dovuto ai siti industriali e alle plastiche

Di seguito trovate alcune immagini di una grande e moderna miniera, lontana da quelle raffigurate da Agricola, con cunicoli e pozzi, e da quelle del Klondike, nostalgicamente raccontate da zio Paperone.

Il video, che ho ripreso con il telefono guardando la tv (!) mostra uno spezzone del documentario di Michael Portillo dedicato all'Australia, girato all'interno della miniera.

L'oro, aurum in latino - da cui il simbolo Au, è un metallo nobile, noto fin dall'antichità. Assai lavorabile e buon conduttore, presenta una densità elevata, pari a 19300 kg per metro cubo, esprimibile più comodamente come 19.3 grammi per centimetro cubo. 

Ben lo sapevano Archimede, che con il suo celebre Eureka! fece condannare l'orafo che tentò di imbrogliare Gerone II di Siracusa; e anche la regina Zenobia di Palmira, condotta prigioniera a Roma dall'imperatore Aureliano, avvinta in ceppi e catene d'oro (assai più pesanti e scomodi di quelli in ferro, se forgiati con le medesime dimensioni).

Oltre a essere simbolo di regalità (e per questo i re magi lo recano in dono a Gesù bambino nella grotta di Betlemme) e di perfezione, associato al sole (per via del suo colore giallo che si spiega come manifestazione macroscopica di effetti relativistici che determinano la distribuzione degli elettroni attorno al nucleo dell'atomo di questo elemento) e ricercato sperimentalmente dagli alchimisti, l'oro è oggetto di studio per possibili applicazioni nella catalisi, soprattutto in alcune reazioni di ossidazione, nelle reazioni di water-gas-shift e nelle reazioni che interessano tripli legami tra atomi di carbonio

Altre applicazioni in gioielleria, in economia, in elettronica sono note e su queste non mi dilungo. Ricordo la deposizione di uno strato d'oro per preparare i campioni da studiare al SEM (ricordo perché ho visto preparare il campione in laboratorio quand'ero studente); ricordo ancora l'oro colloidale usato nella preparazione di vetri e nella decorazione di ceramiche e un tempo anche in medicina per trattare certe infezioni, come il morbo di Hansen. Composti di oro monovalente sono usati fin dagli anni Trenta nel trattamento delle artriti reumatoidi. Altri preparati trovano impiego nell'analisi chimica, immunoistochimica e biochimica e come mezzi di contrasto nella radiografia ai raggi X.

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