Buongiorno a tutti! Parliamo di elettricità… perché “elettricità”, innanzitutto? Come avevo già accennato QUI, Talete di Mileto osservò che un pezzo di ambra, strofinato con un panno di lana, acquistava la capacità di attirare piccoli oggetti… non ultimi i capelli e i peli della sua barba.
Ambra in greco si dice elektron, da cui il termine elettricità per indicare la proprietà di corpi carichi, capaci di attirare corpi leggeri.
Per rilevare la presenza di cariche elettriche sulla superficie di un corpo, possiamo usare due semplici strumenti: l’elettroscopio a foglie d’oro...
... e il pendolino elettrostatico.
Per avere a disposizione elettricità statica, oltre a strofinare bacchette di plastica , come una comune penna biro, sono state inventate macchine ne producono in grande quantità, come il generatore di Van der Graaf.
Nel generatore, una cinghia rotante è accarezzata da due pettini metallici che raccolgono le cariche che si separano: quelle positive sono raccolte dalla sfera metallica sulla sommità e quelle negative sono raccolte e portate all’esterno tramite un conduttore sulla sommità di un bastone. Per vederlo in azione, arrivate alla fine della seguente videolezione!
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