Mi sono risvegliato in novembre, anche se il calendario era aperto sul mese di luglio. Ho aperto la finestra e sono rimasto in silenzio ad ascoltare la pioggia. Per condividere l'ascolto, vi suggerisco di sentire questo brano pianistico di Claude Debussy: Jardins sous le pluie, con le note ribattute che sembrano incessanti gocce cadenti al suolo.
Ecco i miei fiori, assetati ma infreddoliti, guardare a questo cielo che li inonda di ristoro e di tremore al tempo stesso. E intanto l'estate fugge e ancora non ho condiviso una cena con gli amici su quel tavolo, quest'anno. Con mio sommo dispiacere.
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