lunedì 7 luglio 2025

Pozzuoli, Pergolesi e un Miserere

I Campi Flegrei tornano in questi giorni alla ribalta delle cronache per gli eventi geologici che interessano l'area. Cinquecentomila persone abitano nella caldera di un antico vulcano, che manifesta ancora la sua vitalità con emissioni di gas, di fanghi, di acque termominerali, con scosse telluriche e con il bradisismo - il suolo si alza o si abbassa. Ne ho già accennato in altri post, su questo blog, e ne leggete in giro, grazie anche agli interventi di specialisti sicuramente più qualificati di chi scrive qui. 

Pozzuoli, fondata dagli antichi greci, è la città dove si trova la nota solfatara, luogo presso il quale fu martirizzato San Gennaro, e molti edifici di interesse, sia civili, sia militari (vi ha sede l'Accademia Aeronautica), sia sacri. Tra questi v'era il Convento dei Cappuccini, un tempo abitato dai frati, che lo fondarono alla fine del XVII secolo, situato sul Rione Terra

La struttura fu abbandonata dai religiosi nel 1866 e il suo uso è cambiato nel tempo. In passato, fu trasformato in trattoria, tra il 1880 e il 1926, e successivamente in un ristorante chiamato "Vicienzo a Mare", reso celebre anche per alcune scene del film "Catene" (1949). 

La struttura chiuse definitivamente negli anni Settanta, a causa del bradisismo, e fu poi rasa al suolo per lasciare spazio a una nuova costruzione in cemento, abbattuta qualche anno fa, sotto la quale si sono conservate tracce dell'edificio più antico. 

Il convento sorgeva in un'area panoramica, offrendo una magnifica vista sul golfo di Pozzuoli: negli ultimi mesi di vita vi soggiornò anche il musicista Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), ormai consumato dalla tubercolosi. Lì compose l'ultimo Salve Regina e il celeberrimo Stabat Mater in Fa minore. 

In questo post voglio proporre l'ascolto di tre numeri del secondo Miserere, in Do minore, una cantata corale con orchestra. Ecco il drammatico coro iniziale...


... seguito dal secondo movimento affidato ai solisti, con una scrittura più serena e luminosa, in una tonalità maggiore.


Nel finale, le voci corali si intrecciano in un fugato dialogando con l'orchestra: dal soggetto di questo fugato ho tratto ieri pomeriggio un breve verso per tastiera.


Qualche notizia in più sul luogo: https://www.archeoflegrei.it/la-storia-vincenzo-mare/

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