In questo post interamente musicale, propongo il seguente ascolto: il brano vi porta via cinque minuti, non di più. D'altronde io stesso farei fatica a reggere ascolti più lunghi.
Dire che questa fuga di Oliver Messiaen (1908-1992) costituisca una rarità sarebbe un eufemismo: l'autore del video ed interprete, l'organista Thomas Dawkins, afferma di riuscire a trovarne sul web solo un'altra realizzazione, tratta da un file MIDI. Io mi sono fidato e non ho fatto ulteriori ricerche.
Questa fuga fu scritta dal celebre compositore francese all'età di 17 anni, quando era studente al Conservatorio Nazionale di Parigi, per un concorso del quale egli risultò vincitore insieme ad altri due compagni di studi. Le tre composizioni vincitrici del concorso del 1926 furono pubblicate in un fascicolo, che si può scaricare da QUI.
Le condizioni in cui queste fughe furono scritte potrebbero essere definite molto dure. Traducendo dal volume pubblicato si legge che:
Per la composizione della fuga su un tema dato (prova del Concorso di Fuga del Conservatorio) gli studenti sono chiusi nell'edificio dalle 6:00 alle 23:30 e non possono usare alcuno strumento né consultare alcun libro di teoria.
Il soggetto è stato scritto da Henri Rabaud (1873-1949), allievo di Gedalge e di Massenet e direttore d'orchestra; Dawkins stesso, nelle note in calce al video, afferma di non riuscire a immaginare di scrivere una fuga su di esso senza potersi sedere al pianoforte e studiarlo.
La fuga è scritta in partitura aperta in chiave di soprano, contralto, tenore e basso e non ha una strumentazione specifica. Per quanto riguarda Messiaen, credo che egli pensasse probabilmente all'organo, sebbene il brano sia interamente eseguibile (a parte i raddoppi di ottava per la parte del pedale) da un quartetto d'archi.
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