E così, dopo lo zolfo, è giunto il momento di dire qualche cosa sul cloro e sui sugli usi principali dei suoi composti, riassunti nella scheda sottostante.
Probabilmente accennerò anche agli aggressivi chimici, usati durante la Grande Guerra ( e mi pare cosa buona, giusta e doverosa, alla vigilia del 4 novembre...) e anche dopo, in contesti extraeuropei. Una particolare sottolineatura è meritata dal fosgene (dicloruro di carbonile) e soprattutto dall'iprite (bis-cloroetil-solfuro), dalla quale - paradossalmente - nascerà la moderna chemioterapia.
Mi piacerebbe accennare anche ad HCl, composto che:
- in natura si trova in alcune emissioni vulcaniche e nello stomaco di molti animali;
- era prodotto da Geber e dagli alchimisti riscaldando in una storta una miscela di sale marino (cloruro di sodio) e di vetriolo verde (solfato ferroso);
- fu preparato da J.R. Glauber riscaldando olio di vetriolo (acido solforico) e sale marino;
- fu raccolto da Joseph Priestley in un bagno a mercurio e fu da lui chiamato "aria acida del sal marino";
- fu sintetizzato da Davy anche per reazione tra idrogeno e cloro (miscela tonante di cloro);
- oggi si ottiene, nell'industria, come coprodotto nelle reazioni di clorurazione del metano e di altri idrocarburi; è diluito opportunamente per essere commerciato in soluzione acquosa al 5-15% con il nome di "acido muriatico" (nome attribuitogli da Lavoisier, dal latino "murium" = salamoia).
- L'acido concentrato commerciale è venduto in soluzione al 37% (circa 12 M).
Eviterò di concludere con "Cloro" cantata da Max Pezzali - la cui musica normalmente adoro, ma che in versione ecofriendly personalmente mi convince poco: tuttavia se volete ascoltare la canzone, clikkate QUI.
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