Antichi o moderni, per gli uomini l'influenza non è mai stata "semplice": così ho risposto qualche tempo fa lapidariamente a chi cercava di stabilire delle correlazioni tra covid e varie forme influenzali.
Ricordiamo che l'influenza è una delle malattie contagiose che ha fatto più morti nel XX secolo; è causata da virus che mutano con una certa frequenza grazie a un passaggio continuo tra animali (suini, fauna avicola) e uomo. Può aprire le porte a sovra-infezioni batteriche (più raramente, anche micotiche, in pazienti immunodepressi) altrettanto serie.
Si legge che alcuni studiosi asseriscano come anche questo nuovo virus "assomigli" per alcune caratteristiche a quelli influenzali (secondo me è forse peggiore perché prende anche i visceri, oltre alle vie respiratorie, cosa che sembra abbiano fatto in passato anche alcuni virus influenzali...).
Troppe persone tuttavia continuano a morire di tubercolosi, di malaria e di quelle che il dottor Carlo Urbani chiamava "Le malattie dimenticate" - questo il titolo di un suo ormai introvabile libro. Di ciò il professor Barbazza ed io abbiamo parlato in "Vita e morte nell'invisibile", il testo che abbiamo dato alle stampe quest'estate (clikkate sul titolo oppure QUI per essere rinviati alla pagina relativa).
Troppe persone continuano ad ammalarsi e a morire anche di altre malattie, non infettive: in queste settimane, tuttavia, si fa un gran parlare solamente del Covid...
L'influenza non è mai "semplice": per questo è meglio vaccinarsi, soprattutto se si appartiene a categorie a rischio. I miei genitori, over 65enni, si sono vaccinati ancora un mese fa; io, se avessi continuato a far scuola in presenza, mi sarei sottoposto senza dubbio a vaccinazione, anche se non contraggo la malattia ormai da diversi anni.
La vaccinazione di massa per l'influenza è stata introdotta dopo la pandemia degli anni 1957-60, la così detta "Asiatica", che si stima sia stata responsabile di circa due milioni di morti. Il virus si è ripresentato anche negli anni successivi, fino a mutare verso la fine degli anni Sessanta, per dare origine al virus dell'Influenza di Hong Kong (1968-1969). Così ne parlava un cinegiornale dell'epoca... quando Mao starnuta il mondo si ammala... occorre fermare il virus prima... ma come? Col vaccino! ... prevenire, insomma. Non soltanto reprimere!
A riguardo del vaccino per il covid: aspettiamo che passino i soliti e ormai immancabili polveroni mediatici e i dibattiti tra entusiasti, prudenti, scettici e complottisti-negazionisti-piazzaioli. Da un punto di vista eminentemente tecnico, lodevolissima appare l'intuizione che ha portato alla sua preparazione: bisognerà vedere tuttavia se funzionerà o se presenterà qualche inconveniente che per ora non possiamo conoscere. Continuiamo ad informarci su fonti sicure! E non dimentichiamo di lavarci le mani, portare la mascherina e mantenere le distanze sociali, osservando le norme.
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