sabato 21 novembre 2020

Luna, pianeti e... influenza?

Credo che molti di noi abbiano avuto modo di ammirare, giovedì 19 novembre, la Luna, Giove e Saturno splendere in cielo. Ho provato a scattare una foto, pur nei limiti dei mezzi a mia disposizione. 


Lo stesso ho fatto venerdì sera, ammirando ancora Luna e Giove.


Gli antichi immaginavano che gli astri avessero una qualche influenza sulla vita degli uomini, sul loro destino, sui loro amori e anche sulla salute. I medici di un tempo lontano formulavano le diagnosi consultando gli oroscopi, oltre che esaminando le urine (QUI) e prescrivendo salassi.
Spesso associavano agli astri dei cieli invernali un'influenza negativa, la quale si manifestava con problemi di salute più o meno gravi: occhi arrossati, naso che cola, mal di gola, tosse, febbre... 
Questa influenza negativa degli astri sulla salute prese semplicemente il nome di influenza - e oggi sappiamo che ha tutt'altre cause, che nulla hanno a che vedere con stelle e pianeti.

Antichi o moderni, per gli uomini l'influenza non è mai stata "semplice": così ho risposto qualche tempo fa lapidariamente a chi cercava di stabilire delle correlazioni tra covid e varie forme influenzali.

Ricordiamo che l'influenza è una delle malattie contagiose che ha fatto più morti nel XX secolo; è causata da virus che mutano con una certa frequenza grazie a un passaggio continuo tra animali (suini, fauna avicola) e uomo. Può aprire le porte a sovra-infezioni batteriche (più raramente, anche micotiche, in pazienti immunodepressi) altrettanto serie. 

Si legge che alcuni studiosi asseriscano come anche questo nuovo virus "assomigli" per alcune caratteristiche a quelli influenzali (secondo me è forse peggiore perché prende anche i visceri, oltre alle vie respiratorie, cosa che sembra abbiano fatto in passato anche alcuni virus influenzali...). 

Troppe persone tuttavia continuano a morire di tubercolosi, di malaria e di quelle che il dottor Carlo Urbani chiamava "Le malattie dimenticate" - questo il titolo di un suo ormai introvabile libro. Di ciò il professor Barbazza ed io abbiamo parlato in "Vita e morte nell'invisibile", il testo che abbiamo dato alle stampe quest'estate (clikkate sul titolo oppure QUI per essere rinviati alla pagina relativa). 

Troppe persone continuano ad ammalarsi e a morire anche di altre malattie, non infettive: in queste settimane, tuttavia, si fa un gran parlare solamente del Covid...

L'influenza non è mai "semplice": per questo è meglio vaccinarsi, soprattutto se si appartiene a categorie a rischio. I miei genitori, over 65enni, si sono vaccinati ancora un mese fa; io, se avessi continuato a far scuola in presenza, mi sarei sottoposto senza dubbio a vaccinazione, anche se non contraggo la malattia ormai da diversi anni.

La vaccinazione di massa per l'influenza è stata introdotta dopo la pandemia degli anni 1957-60, la così detta "Asiatica", che si stima sia stata responsabile di circa due milioni di morti. Il virus si è ripresentato anche negli anni successivi, fino a mutare verso la fine degli anni Sessanta, per dare origine al virus dell'Influenza di Hong Kong (1968-1969). Così ne parlava un cinegiornale dell'epoca... quando Mao starnuta il mondo si ammala... occorre fermare il virus prima... ma come? Col vaccino! ... prevenire, insomma. Non soltanto reprimere!

A riguardo del vaccino per il covid: aspettiamo che passino i soliti e ormai immancabili polveroni mediatici e i dibattiti tra entusiasti, prudenti, scettici e complottisti-negazionisti-piazzaioli. Da un punto di vista eminentemente tecnico, lodevolissima appare l'intuizione che ha portato alla sua preparazione: bisognerà vedere tuttavia se funzionerà o se presenterà qualche inconveniente che per ora non possiamo conoscere. Continuiamo ad informarci su fonti sicure! E non dimentichiamo di lavarci le mani, portare la mascherina e mantenere le distanze sociali, osservando le norme.

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