mercoledì 11 novembre 2020

San Martino e l'anidride solforosa

Solo quel geniaccio di Alberto Cavaliere poteva associare San Martino all'anidride solforosa nel componimento ad essa dedicato e inserito nella celeberrima "Chimica in versi", scritta per memorizzare in modo agevole elementi, composti e reazioni al fine di superare un esame di chimica.

S'ha con un semplice noto processo, 

all'aria libera o, fa lo stesso,

nel gas ossigeno bruciando il solfo.

E in altri metodi più non m'ingolfo.

Molto solubile, gas incoloro,

irrespirabile peggio del cloro,

in modo agevole si liquefà

e un mobilissimo liquido dà,

che, svaporandosi dopo, procura

una bassissima temperatura:

per cui, con metodo sul quale taccio,

l'usan le fabbriche per fare il ghiaccio.

E' incombustibile e incomburente,

decomponibile difficilmente.

Oltre che energico decolorante,

distrugge i microbi, ond'è importante

questo biossido - ch'è l'SO2 -

per le notevoli proprietà sue.

Molto s'adopera per imbiancare

la lana, i vimini, le piume, e pare

che a lui gratissimo sia San Martino,

perché dall'acido preserva il vino.


Buon San Martino!

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