Solo quel geniaccio di Alberto Cavaliere poteva associare San Martino all'anidride solforosa nel componimento ad essa dedicato e inserito nella celeberrima "Chimica in versi", scritta per memorizzare in modo agevole elementi, composti e reazioni al fine di superare un esame di chimica.
S'ha con un semplice noto processo,
all'aria libera o, fa lo stesso,
nel gas ossigeno bruciando il solfo.
E in altri metodi più non m'ingolfo.
Molto solubile, gas incoloro,
irrespirabile peggio del cloro,
in modo agevole si liquefà
e un mobilissimo liquido dà,
che, svaporandosi dopo, procura
una bassissima temperatura:
per cui, con metodo sul quale taccio,
l'usan le fabbriche per fare il ghiaccio.
E' incombustibile e incomburente,
decomponibile difficilmente.
Oltre che energico decolorante,
distrugge i microbi, ond'è importante
questo biossido - ch'è l'SO2 -
per le notevoli proprietà sue.
Molto s'adopera per imbiancare
la lana, i vimini, le piume, e pare
che a lui gratissimo sia San Martino,
perché dall'acido preserva il vino.
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