E' arrivata l'Epifania e tutte le feste si porta via.
Nella celebre e dettagliata rappresentazione di Gentile da Fabriano, realizzata intorno al 1423 e conservata agli Uffizi (Firenze), Epifania e Magi arrivano scortati da un sontuoso corteo.
Tra i dignitari a cavallo, vestiti con abiti raffinati e costosi, ci sono anche animali esotici: leopardi, scimmie, dromedari, cammelli e una ricca fauna avicola, oltre che una preziosa vegetazione...
Epifania significa "piena manifestazione". I Magi riconoscono nel Bambino di Betlemme la sua triplice natura di re (simboleggiata dall'oro portato in dono), sacerdote (incenso) e mortale (mirra).
Vidimus stellam ejus in Oriente et venimus cum muneribus adorare eum.
La mirra - il più curioso tra i doni - è una gommoresina che scorre in gocce gialle oleose dalla corteccia di alcune piante del genere Commiphora. Al contatto dell'aria, la gommoresina si rapprende in forma di grani tondeggianti: è usata in farmacia e in profumeria, mentre nell'antichità serviva per imbalsamare i cadaveri. Nel Vangelo di Giovanni leggiamo che lo stesso corpo di Gesù, deposto dalla croce, fu avvolto in bende intrise di una mistura, portata da Nicodemo: mirra con aloe (Gv 19,39).
Secondo il racconto del Vangelo di Matteo, dopo che i Magi se ne sono andati, il re Erode cerca il Bambino per ucciderlo e ordina la strage degli innocenti: in qualche presepio, Erode si manifesta con sembianze feline, come potete vedere dalla foto sopra. Anzi, manco Nabuccodonosor osò tanto quando distrusse Gerusalemme, ma questa è un'altra storia ancora. Intanto, sempre secondo lo stesso Vangelo, Giuseppe condusse Maria e il Bambino in Egitto per sottrarlo alla furia di Erode...
Ascoltiamo ora un coro di fanciulli intonare Omnes de Saba, il graduale del compositore austriaco Joseph von Eybler (1765-1846) che riassume il tema della solennità celebrata oggi.
Il brano acquistò in tempi moderni una certa popolarità grazie a un film, Almost angels - Angeli o quasi, girato nel 1962 e ambientato a Vienna presso il collegio dei pueri cantores. Un'altra esecuzione del medesimo pezzo, eseguito stavolta da un coro misto accompagnato dall'orchestra, potete sentirla qua sotto.
Mentre le voci dei bravi coristi intonano i canti sacri in latino, la voce del popolo non può che storpiare il grecismo Epifania in Befana, personificandola in una vecchierella trascurata che giudica le azioni dei bambini, riempiendo le calze dei buoni di dolciumi e quelle dei birichini di carbone, il tutto accompagnato dall'arcinota filastrocca:
La befana vien di notte/ con le scarpe tutte rotte/ col vestito alla romana...
Insomma: dai Magi nel presepe a Maga Magò con la scopa di saggina il passo è breve, anche se il potere della pubblicità è riuscito a modernizzare la figura della Befana in modo tale da compiacere più i padri dei figli.
Marco, sei un pozzo senza fondo di conoscenze musicali, e non solo. Questo brano, che non conoscevo, è magnifico!
RispondiEliminaMille grazie!
Una piccola perla del repertorio sacro viennese, opera di un allievo di Mozart e di Albeechtsberger... Peccato sia poco eseguito al di qua delle Alpi. Ne esiste una registrazione dell'esecuzione in un concerto alla Basilica del Santo in Padova: puoi eventualmente ascoltarla su YouTube. Buona navigazione!
RispondiEliminaGrazie!!!
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