In questo weekend - il primo senza compiti da correggere - mi sono immerso nella lettura di "Un tesoro leggero", opera del professor Luca Richeldi - ed. Solferino, settembre 2021.
Ho trovato il testo decisamente elegante; sia per la veste tipografica, sia per la forma, sia nei contenuti.
I polmoni, organi preziosi e leggeri, la cui attività non si può fermare - perché possiamo stare senza mangiare per giorni, ma non senza respirare se non per pochi secondi - sono descritti da un esperto con un trasporto che - di quando in quando - cede alla tentazione del contemplativo, quasi mistico.
Leggiamo, ad esempio, come il Professore descriva l'interstizio e l'infiammazione che lo riguarda, con una religiosa delicatezza di chi resta affascinato di fronte al Mistero - anche se l'Autore sottolinea come i polmoni non siano mistero ma enigma.
Inevitabili sono i riferimenti alla situazione attuale, all'esperienza personale, al percorso professionale che contrappuntano un'esposizione chiara, dedicata alla fisiologia della respirazione e alle patologie più frequenti, dovute al fumo di sigaretta (tradizionale o elettronica), a sostanze inquinanti (berillio, amianto, ossidi di zolfo e di azoto, CO, etc.) , a virus e a batteri - come il bacillo di Koch della tubercolosi o la Legionella Pneumophila, salita alla ribalta delle cronache mezzo secolo fa.
Ho apprezzato tantissimo le pagine a carattere storico che riguardano sia la storia della Medicina (da Ippocrate alle acquisizioni più recenti) sia la storia della tecnologia (con una digressione sull'invenzione di alcuni apparecchi oggi familiari) con qualche concessione alla Chimica: immancabile un riferimento alla scoperta del ruolo dell'ossigeno nella combustione e nella respirazione, con Priestley e Lavoisier.
Magari - forse per deformazione mia, anzi: senza forse - qualche nota in più di storia della Farmacologia poteva starci, visto che la colorazione di Gram è stata perfezionata per alcuni batteri che causano la polmonite, come lo pneumococco e la klebsiella; che l'esistenza del principio trasformante (il nostro DNA) è stato evidenziato da Griffith studiando i medesimi batteri e così l'azione antibatterica del Penicillum da parte di Fleming o del Prontosil Rosso di Domagk.
Anche l'introduzione di alcuni farmaci antitubercolari, come la Rifampicina - scoperta da Sensi e collaboratori - o l'Isoniazide - studiata e applicata da Omodei Zorini, forse meritavano un paio di righe di approfondimento. Non importa: il testo è bello, culturalmente ricco e personalmente lo trovo utile anche a livello didattico. Quel che manca è qualche bella figura a completamento del testo: non tutti hanno conservato il libro di scienze del liceo o vantano sulla libreria una copia aggiornata del Netter.
L'immagine sopra richiama l'albero bronchiale, descritto mirabilmente a parole dall'Autore, accanto ai rami con le foglie verdi, dove avviene la fotosintesi clorofilliana. Tra essi avviene quel continuo scambio di ossigeno e anidride carbonica che rende possibile la vita degli organismi aerobi - come siamo noi e gli altri animali; e come sono anche il bacillo di Koch e molti altri (però non tutti) microorganismi.
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