Ho concluso la breve settimana di scuola con una piccola digressione sulle eruzioni vulcaniche: per vari motivi, il gruppo era ridotto a tre alunni (più uno in dad, formalmente presente) e così, pur mantenendo mascherine e distanze, ci siamo disposti attorno al computer di classe per vedere qualche breve spezzone di alcuni documentari, sia in italiano sia in inglese.
Il primo vulcano che ho mostrato è il Kawah Ijen, in Indonesia, di cui ho detto altre volte nel blog e che potete ammirare nelle prime tre foto di questo post. Nel suo cratere c'è un lago, le cui acque hanno pH < 0.3: in pratica si tratta di un miscuglio di acido solforico e di acido cloridrico molto concentrati.
L'aria è pervasa da esalazioni di idrogeno solforato. La lava è ricca di zolfo fuso che si incendia all'aria bruciando con fiamma blu e formando anidride solforosa.
Come già ricordato in post precedenti, in questo contesto lavorano i cavatori di zolfo, che scendono nel cratere per raccogliere il prezioso elemento, riempirne le gerle che si caricano sulla schiena, tornare al villaggio (a piedi!) e commerciarlo.
Successivamente ho mostrato alcuni vulcani africani: il Nyiragongo, il Lengai, il Kilimangiaro e, risalendo lungo la Rift Valley, il vulcano Erta Ale nel deserto della Dancalia in Etiopia.
Alla vista di questo lago di lava, un alunno - dal nome profetico - ha esclamato: sembra l'inferno!
In effetti, l'inquadratura evoca un po' la visione di quel grande mare di fuoco descritto da Suor Lucia, ricordando le rivelazioni di Fatima del 1917.
Sono stato zitto, ma confesso che in quel momento, pensando all'escalation della guerra nell'Est, avrei voluto rispondere citando Shakespeare, che ne La tempesta affermò: l'inferno è vuoto e i demoni sono tutti qui.
Invece ho citato Virgilio, che nel canto VI dell'Eneide si ispira ai paesaggi dei Campi Flegrei per ambientare l'ingresso e la discesa di Enea nell'Ade (l'aldilà degli antichi e non l'abbreviazione di "agenzia delle entrate", come potremmo essere portati a pensare oggi, specie dopo il rincaro di gas, carburanti e altre merci).
La lezione è terminata con la visione di un breve documentario su questo super-vulcano a Nord di Napoli che, sicurezza e Covid permettendo, meriterebbe una visita.
Petrolio, 28 luglio 2017
Nessun commento:
Posta un commento