martedì 18 luglio 2023

Evadere per viaggiare nella natura...

Osservare quel timido fiore che si apre al cielo e alla vita tra le pietre del cortile è un inno alla speranza.


Anche in momenti difficili... e - per mia fortuna - il mio momento difficile non lo è: questo realizzo quando penso a coloro che soffrono la fame, la guerra, le epidemie e la miseria. 

Il mio è solo un momento di stanca, dopo un periodo impegnativo e i soliti diavoli di Berlicche & friends che punzecchiano sui temi di sempre: rimpianti, desideri repressi, progetti altrui, consuetudini sociali alle quali rifiuto di adeguarmi e non continuo per non ripetere le stesse cose alle quali oppongo ancora una volta il mio diniego.

Sdraiato sul divano (evito la foto), guardo e riguardo vecchi documentari di viaggio, sognando mete impossibili: l'Africa orientale, la Nuova Zelanda, il Sudamerica... 


... e guardo il regista Gabriele Saluci che insegue le zebre in Botswana, con i Ray Ban e il Suunto Vector Black stretto al polso. Pochi minuti e la trasmissione mi porta tra le isole della Polinesia, nel Pacifico...


... ed eccoci poi sulle Ande peruviane con la Puya raimondii - così chiamata in onore di Antonio Raimondi (1824-1890), il naturalista milanese che a metà del XIX secolo esplorò i territori attorno a Lima e ne catalogò fauna, flora e minerali.


A proposito di minerali: ecco un campione di una roccia che contiene argento, proveniente dalle miniere di Potosì, in Bolivia.


Ed ecco l'interno delle miniere, dove si scava ancora con i picconi e i carrettini.


E poi i laghi, con gli immancabili fenicotteri e gli altri trampolieri.


E il Salar de Uyuni, con i suoi immensi depositi di sali (cloruri di litio, sodio, magnesio, potassio) che si estendono per centinaia di chilometri.


Spengo la tv, vado in giardino, dove tutto si tinge di rosa.


Il mondo non è tutto rose e fiori, ma merita di essere esplorato, vissuto e goduto nella sua intrinseca bellezza: altro che quelle vecchie mortifere menzogne che continuano a propinarci, alle quali mi ostino a non aderire. 

La libertà è come l'aria che respiriamo: ci accorgiamo di quanto essa valga solo quando comincia a mancare. Per questo vale la pena continuare a difenderla dai nemici di sempre: le consuetudini sociali, il conformismo, la routine, la noia. Catene da spezzare, manette da scassinare e aprire per evadere e scappare.


(fotogramma dal video - non mio! - che trovate clikkando QUI)

1 commento:

  1. Bello quel fiore tra le pietre, un inno alla speranza!
    Grazie e buona serata!

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