Capitano occasioni da cogliere al volo più che da inseguire come i bambini le nuvole in cielo. Una di queste mi è stata presentata di recente: l'ha condivisa con me il professor T. - per me amico e collega nella vita reale e importante personaggio letterario per i miei affezionati lettori (passati, presenti e spero futuri), visto che compare in "Incoscienze naturali", il libro in distribuzione da marzo che trovate linkato a fianco.
L'occasione di visitare il Centro meteo di Teolo, sui Colli Euganei, in provincia di Padova, è rara e per me preziosa, per molti motivi che non sto ad elencare.
Scienza, tecnica, passione, professionalità, dedizione, competenza e molteplici altri aspetti qui si fondono per fornire a cittadini e imprese (agricole e turistiche in primis) informazioni preziose sul meteo e sul clima (che sono due cose diverse...).
Si tratta di provare a "capire le nuvole", per parafrasare il titolo di una suggestiva proiezione mostrata all'inizio della visita ed opera della World Meteorological Organization che l'ha realizzata nel 2017 per la giornata mondiale della meteorologia, celebrata il 23 marzo.
"Capire le nuvole" significa individuare le grandezze fisiche da misurare per definire i fenomeni relativi alla troposfera (quella fascia dell'atmosfera che va dal livello del mare a circa 12 km in altezza); conoscere le leggi della fisica dell'atmosfera per costruire dei modelli che tengano conto dei dati sperimentali attuali, dell'orografia del territorio studiato e della sua storia meteorologica. Fondamentale è conservare sempre una memoria di tutti i dati, anche qualora essi risultassero incerti.
Le grandezze - misurate attraverso opportuni e sofisticati strumenti - sono la pressione atmosferica, la temperatura, la radiazione solare incidente, la radiazione solare riflessa dal suolo, l'umidità, le precipitazioni (osservate sopra l'interno di un moderno pluviometro), la velocità dei venti, l'umidità persistente sulle foglie delle piante (che può condizionare lo sviluppo di patogeni come miceti o artropodi, nemici delle coltivazioni).
All'ingresso del centro, in un piccolo museo, sono raccolti vecchi strumenti utilizzati in passato per raccogliere i dati, scritti da un pennino su rulli di carta millimetrata e poi trascritti dai tecnici.
Oggi, i dati sono trasmessi in tempo reale ed elaborati attraverso computer capaci di calcoli assai complicati: sentir parlare di equazioni differenziali alle derivate parziali, di condizioni al contorno, di soluzioni discrete per unità di volume mi ha ringiovanito di qualche anno e mi ha riportato alla memoria certi corsi seguiti all'università.
Il risultato è la previsione meteorologica, che troviamo pubblicata e aggiornata quotidianamente sulla pagina dedicata del sito dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente.
La previsione soggiace alla probabilità: più i tempi si allungano e più aumenta l'incertezza. Prestiamo attenzione alle percentuali che stimano la probabilità dell'evento, sempre indicate dai previsori.
Studiare come varia il meteo di anno in anno permette agli esperti e agli studiosi (non a noi comuni mortali!) di fare anche considerazioni sul clima (ben distinto dal meteo nella sua definizione: qualche schema in merito lo trovate QUI) e sui cambiamenti climatici - in atto anche nel territorio delle Venezie.
Scendendo da Teolo per una breve sosta a Este, visitando il duomo di Santa Tecla (sopra) per vedere il dipinto di Tiepolo (sotto, un dettaglio ripreso da lontano), il professor T. ed io abbiamo potuto ascoltare anche il passo di un'omelia sul tema dei climatic changes ispirata agli scritti di papa Francesco.
Fuori, la piazza era attraversata da persone in bicicletta o a piedi che si affrettavano a trovar posto nei numerosi locali. Nella chiesa di San Rocco, ora sconsacrata, era allestita una mostra dedicata a due pittori contemporanei, che abbiamo velocemente visitato.
Il grande orologio della torre ci dice che si è fatta ora di lasciare Este e i Colli Euganei con il loro caldo estivo per ritornare al fresco, tra i monti.
E così ci lasciamo alle spalle una giornata ricca di spunti e di paesaggi da mulino bianco...
L'unica nota stonata: arrivati in Alpago, desiderosi di mangiare qualcosa, abbiamo trovato una serie di locali chiusi. Ci siamo accontentati di una spaghettata a casa mia. Forse è andata meglio così, stavolta.
Grazie per l'interessante condivisione.
RispondiEliminaPrego! Grazie per il passaggio e per il commento.
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