Oggi è una giornata ricca di spunti su cui continuare a meditare e che faccio fatica a riassumere, mentre accarezzo il buon Lotus comodamente seduto sul divano. Troppo comodamente, direbbe qualcuno che mi esorta a camminare di più e a dimagrire e a pensare alla salute.
Il primo lo eredito da ieri, 2 ottobre, festa dei nonni, angeli custodi della nostra infanzia. Mio nonno materno, proprio ieri, avrebbe compiuto cent'anni, se non fosse mancato nel febbraio di undici anni fa.
Il secondo spunto anche. Ieri è stato assegnato il premio Nobel per la medicina per gli studi sull'RNA che hanno portato, tra le altre cose, all'ottenimento dei vaccini più moderni: ma su questo lascio entusiasmarsi gli esperti - io non lo sono - e passo oltre.
Il terzo spunto è quello a cui voglio dedicare il mio cuore che palpita di fronte a tanta bellezza: i fondali di corallo nella Polinesia francese. Ecco qualche scatto che ho rubato mentre trasmettevano in televisione un servizio splendido.
Il subacqueo indica i coralli, sbiancati a causa del mutamento delle condizioni ambientali.
Questi cnidari vivono in simbiosi con alghe chiamate zooxantelle. Queste ultime conferiscono il caratteristico colore ai banchi di corallo. Se le alghe lasciano i banchi, i coralli perdono il colore e muoiono per mancanza di nutrimento, fornito dalle alghe.
Tra le cause della fuga delle alghe sono da ricordare l'inquinamento da pesticidi e da creme solari, il riscaldamento delle acque degli oceani e la loro acidificazione - dovuta anche ad un eccesso di anidride carbonica atmosferica assorbita dalle acque stesse.
E l'ultimo sguardo è alle Dolomiti, che in un tempo lontanissimo erano giardini di coralli, poi elevati alla sommità del cielo. Il sole nascente ha illuminato anche ieri la Val Belluna che larga si apre ai piedi di queste montagne.
Scienza e stupore meravigliosamente coniugati.
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