giovedì 22 febbraio 2024

2.2 + 0.2 = 2.4

Si avvicina la fine di un'altra settimana; l'illusione di una primavera precoce è fugata da una pioggia che cade fredda e dalla neve che ricopre, ora dopo ora, le cime delle montagne. Io ho sonno e voglia di stare in tuta e pantofole, cosa che farò nel fine settimana, seduto al pc a preparare lezioni, sospendendo le prime attività in giardino.

Intanto scorro le ultime foto di questi giorni e tra queste trovo immagini come la seguente.

Di che cosa si tratta? - Vi chiederete. Ebbene, è una tavola allegata a un testo pubblicato dal medico tedesco Robert Koch (1843-1910) nel 1884, dedicato all'Eziologia della tubercolosi, che riveste un importanza capitale nella storia della microbiologia: non tanto perché in esso è descritto il bacillo che causa la malattia (la scoperta di questo era già stata annunciata due anni prima, nel 1882) quanto perché vi sono enumerati per la prima volta i postulati di Koch, che hanno costituito la guida per molti studiosi successivi nell'identificare il microbo che causa una malattia infettiva. 

Al di là di questo aspetto, a qualcuno (incluso il sottoscritto), osservando per la prima volta l'immagine sopra, sarà venuta in mente l'associazione con l'opera Alcuni cerchi di Kandinsky (1866-1944).

Anche certi Studi sul colore, del medesimo artista, mi ricordano le sembianze assunte dalla crescita in vitro di microorganismi nei dischi di Petri.

Ecco una proposta di confronto, presa dal web: si tratta di miceti.

Strane associazioni. Forse Kandinsky, uomo di grande cultura e curiosità, aveva sfogliato qualche libro di microbiologia soffermandosi sulle figure per trarne ispirazione? O forse l'associazione di forme e colori è un prodotto della mente (malata, direbbe qualcuno) di chi scrive?

Sospendo il giudizio. L'epoché degli antichi filosofi scettici. Comunque sia, è passata l'ora di andare a letto, per sognare quel trionfo di due che potrei rifilare in qualche verifica, come suggerito poco fa dal quadrante del mio orologio digitale:

Va bene. Concludo il post, altrimenti qualcuno pensa di avere ragione a proposito della mia mente... e vi propongo l'ascolto di un brano di Verdi: la fuga finale del Falstaff, su testo di Arrigo Boito


Tutto nel mondo è burla 

ogni uom è nato burlone...

La fede in cor gli ciurla

gli ciurla la ragione.

Tutti gabbati! Irride

l'un l'altro ogni mortale:

ma ride ben chi ride

la risata finale...

... con dedica speciale

a chi ama prender ogni cosa

in maniera troppo seriosa!

MC

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