Inizio il post con il seguente scatto al cielo di giovedì mattina: le prime luci, l'azzurro e le nuvole.
Penso alla forsythia che in giardino comincia ad emettere i primi fiori gialli: segno che la primavera sta finalmente arrivando e me ne rallegro. Ho bisogno di sentire il profumo dei fiori, di ammirare il colore delle corolle - ora bianche dei bucaneve, ora viola dell'Hepatica nobilis - di vedere il ciliegio esplodere nella sua maestosità, di sistemare i vasi entro i quali farò crescere alcune piante per il mio gusto e il mio diletto. Pazienza per i pollini del nocciolo e la mia allergia...
Qualcuno mi invitava, anche recentemente, a tornare a occuparmi di musica: ho risposto ancora una volta di no, con essa ho chiuso più di dieci anni fa e sui miei passi non torno. Meglio il giardino, i fiori, i microbi - anche se quelli patogeni li lascio volentieri ai medici. E poi i gatti...
Più di dieci anni fa, proprio quando decisi di chiudere con la musica, aprii questo blog. Ogni tanto vado a curiosare i post più letti, grazie alle statistiche che la piattaforma mi permette di rilevare su vari archi temporali. Ecco sotto riportata l'hit parade dei testi pubblicati dall'inizio: il vincitore, con quasi 4000 visualizzazioni a oggi, propone l'ascolto di un brano religioso di Tchaikovskij.
Gli altri sono invece dedicati a temi di chimica organica, la branca della chimica che più mi affascinava quando ero studente all'università. Anche questa è ormai solo un ricordo, essendomi dedicato ad altre cose (e non avendo davvero affrontato ciò che sognavo per il mio futuro lavorativo: la farmacia).
Vado ripetendo: del chimico ho solo la formazione universitaria. Come orizzonte professionale, ho scartato l'ipotesi di diventarlo quando ero ancora studente (credo al terzo anno). Di lavoro faccio l'insegnante e ritengo che sia il servizio più bello che posso offrire con i titoli che ho. Lo ripetevo l'altro giorno rispondendo ad un'email e precisavo che a lezione, più che la chimica (sempre bella sulla carta, ma da un certo livello in su), mi piace aprire il discorso al mondo dei viventi e della natura di cui siamo parte.
Recentemente ho parlato di batteri, di fotosintesi, di alghe, di coralli e di licheni: e ripensando a questi argomenti, partecipo tutto il mio stupore per il fascino che suscitano in me e che cerco di comunicare ai miei discenti. Ho la certezza che non riuscirei a fare altrettanto con l'equazione di Cottrell, ad esempio - che per fortuna si studia all'università e non al liceo...
L'ultimo pensiero di oggi è per la conquistata libertà di poter scegliere e di dedicarmi a ciò che più mi piace, almeno nel tempo libero: di questo devo ringraziare quanti si sono immolati (e continuano ad immolarsi ancora oggi) per garantire a me (e a voi, miei lettori) un bene la cui preziosità si avverte forse solo quando comincia a scarseggiare. Un po' come l'ossigeno. O l'acqua potabile. O certi altri servizi che diamo per scontati, ma che tanto scontati non saranno, in un futuro sempre più prossimo. Forse sempre più nero. O più rosso. O in grigio-verde: non per me.
Quell' Inno dei Cherubini è sublime!
RispondiEliminaBuon weekend, Marco!