"Due cose mi riempiono l'animo di ammirazione e di venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me." Così scriveva Kant, accingendosi a concludere la sua "Critica della ragion pratica".
La pioggia di questi giorni ci ha impedito di ammirare il cielo stellato, che Margherita Hack ci ha insegnato a scrutare come "un immenso laboratorio di fisica srotolato sulle nostre teste".
Così, per quanto mi riguarda, la riflessione si è ripiegata su quel "dentro di me". Dante insegna che, smarrito nella selva oscura, bisogna scendere negli abissi dell'anima per uscire a riveder le stelle; San Giovanni della Croce, che la fede è notte oscura; il salmista mi ricorda che pur se andassi per valle oscura non dovrei temere alcun male.
Mi piacerebbe saper interrogare le stelle; non al modo di un astronomo o di un astrofisico, bensì seguendo l'esempio di Carl Gustav Jung, che introdusse l'astrologia nella psicanalisi.
Io sono ignorantissimo sia di astrologia, sia di psicanalisi (oltre che di tante, tante, tante altre cose) e devo rimettermi agli esperti, non senza i mille dubbi che usualmente accompagnano le mie lunghe (e spesso demolitive) riflessioni.
Così, dopo aver umilmente tentato di leggere e di ascoltare lezioni a tema, interpello un esperto del settore, collega e soprattutto amico (che ringrazio della sua presenza), chiedendo conferma: per la bilancia (sono nato in ottobre), aprile sarà un mese escremenziale per via di mercurio retrogrado dal 2 al 25, esatto?
Egli mi risponde che, a giudicare da quanto dice Simon(&the stars), aprile è un mese che rappresenterà per la bilancia un vero giro di boa. Un mese in cui prendere decisioni per il prossimo futuro.
Non credo che il mio futuro sarà tanto diverso dal mio presente. Ad essere diversa dovrà essere la chiave di lettura interiore di ciò che sono e di ciò che (mi) accade: vorrei trovare la forza di leggere il mio presente in modo diverso e farlo diventare da un lato meno ansiogeno e pesante; dall' altro, più gioioso e ricco di soddisfazioni personali.
Sono convinto che tutto ciò dipenda più da come io scelga di vivere il quotidiano, non tanto da ciò che costituisca il mio quotidiano - anche se dei progetti paterni per la mia esistenza faccio volentieri a meno, come faccio a meno di tanti altri rami secchi potati e potandi.
Un'altra laurea per resuscitare il cadavere dei sogni svaniti anni fa non ho la forza di farla. Ammesso che abbia senso. Di formare una famiglia (tradizionale o più moderna, che sia) continuo a non averne voglia. Meglio spendere i soldi in fiori, libri, viaggi e mangiate - prima che arrivi un qualche medico e ponga del tutto la parola fine anche a queste ultime, sebbene io prediliga la qualità alla quantità (che non reggo).
Qualche prete mi ricorda ancora che il segno della Croce è l'unico che davvero conta per il cristiano: la bilancia lasciamola al farmacista (e qui scende una lacrimuccia...) e i pesci nell'acquario. L'unica Vergine è Maria e il leone è solamente quello di San Marco.
Anche in questa ottava di Pasqua continuo a chiedermi chi sia il cristiano oggi. Non ritengo modelli da lodare e da imitare coloro che con molta disinvoltura si dicono tali; di alcuni dei quali ebbi esperienza diretta. Tommaso da Kempis mi inviterebbe all'Imitazione di Cristo, non all'imitazione dei cristiani - o sedicenti tali. Anche qua, molti dubbi, che mi portano prudentemente a sospendere ogni giudizio.
Intanto voglio chiudere il post con una citazione di Pablo Neruda, condivisa da una collega come augurio pasquale. "Nascere non basta. E' per rinascere che siamo nati. Ogni giorno". Nonostante tutto.
E' preziosissimo questo tuo post e non solo per le tante e significative citazioni! Ma perchè ridona speranza per tutti.
RispondiEliminaGrazie di cuore!