Il 22 luglio 1888 a Pryluka (allora facente parte dell'impero russo e oggi in territorio ucraino) nacque Selman Waksman, da una famiglia ebraica.
Emigrato negli Stati Uniti nel 1910, si laureò in agraria (1915) e in biologia (1918), conseguendo una specializzazione in microbiologia dei suoli.
Dopo che Koch dimostrò che la tubercolosi è causata da un batterio (micobacterium tubercolosis), cominciò la ricerca di una cura.
Nel 1939, Waksman e collaboratori iniziarono a sondare come i batteri residenti nei suoli combattano tale patogeno.
Essi trovarono che la crescita del micobacterium era impedita da un altro microorganismo, lo Streptomices griseus.
Albert Schatz, studente di dottorato, isolò la streptomicina, una sostanza prodotta da questo batterio, nel 1943, in seguito usata come efficace arma contro la tubercolosi.
Tra i primi a sperimentarla, in Italia, ci fu anche mio nonno paterno, che trascorse molti mesi del 1949 in un sanatorio.
Intanto, i ricercatori della Rutgers University (New Jersey), guidati da Waksman, isolarono anche altre molecole dal potere antibatterico: actinomicina, clavicina, griseina, neomicina, etc.
Per la scoperta della streptomicina egli ottenne il Premio Nobel per la Medicina nel 1952. Schatz cercò di rivendicare il merito della scoperta o almeno una parte del riconoscimento: il re di Svezia riconobbe il suo ruolo di assistente e nulla più.
Waksman si è interessato anche del ruolo dei batteri negli ecosistemi marini, nel ciclo dell'azoto e nel ciclo dei nutrienti, con particolare attenzione al ruolo del rame e alla degradazione di sostanze come l'acido alginico e la cellulosa.
Morì il 16 agosto 1973.
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