Per fuggire il caldo del pomeriggio, me ne sto nel mio studio a scrivere: ma la sera godo il fresco passeggiando in giardino e curando le piante. Poi volgo lo sguardo a ponente e contemplo le luci del tramonto.
Il sole scende dietro al monte Serva e le nubi si addensano minacciando pioggia, che cadrà la notte.
Tra le piante, ecco "quella del tabacco", con il suo magico fiore a trombetta, dal colore intenso...
... chiaramente coltivo la pianta solo ad uso ornamentale: non ho mai fumato e non ho intenzione di cominciare, anche se ogni tanto invidio chi lo fa. Almeno quando è nervoso, si accende una cicca e via; quando deve ingannare l'attesa... idem; quando è dispiaciuto... idem; quando ha problemi catartici, idem; e così via.
Io ripiego sul caffè - e ovviamente ho, in vaso, due esemplari di Coffea arabica che prosperano sul davanzale del garage. Ma torniamo ad ammirare il colore intenso dei fiori di Nicotiana.
La pianta del tabacco fu portata dall'America; Jean Nicot (da cui il nome) la presentò alla corte di Francia nel 1559 esaltandone le virtù. Fu coltivata come pianta ornamentale e poi per ricavarne il tabacco da fiuto, da mastico e da fumo - abitudine quest'ultima che trovò l'aperta condanna da parte delle autorità religiose europee, cattoliche e riformate.
Nel 1604, re Giacomo I d'Inghilterra, scrisse A counterblast to Tobacco, un libercolo contro il tabacco, definito come "spiacevole abitudine per l'occhio, ripugnante per il naso, deleteria per il cervello, rovinosa per i polmoni, le cui nere e fetide esalazioni ricordano le profondità senza fine del pozzo dello Stige".
L'anno successivo, Tobias Hume (1569-1645), soldato di ventura e virtuoso della viola da gamba, compose un'ode al tabacco su testo di autore anonimo, che leggete nel riquadro seguente.
Dell'ode di Hume ci è pervenuta anche la notazione e per questo il brano è spesso eseguito dai cultori della musica antica - che però sovente si accompagnano con il liuto anziché con la viola da gamba, come nel video seguente.
Non tutti, qualche registrazione si trova anche con questo strumento dal sapore rinascimentale di cui captain Hume era maestro. Ecco ad esempio Francisco Manalich:
Il tabacco trova il suo posto nella storia della chimica per alcuni motivi:
- dalla Nicotiana si estrae la nicotina, di cui dissi QUI, unico alcaloide (tra i più noti) a presentarsi puro allo stato liquido e non in forma solida cristallina;
- la nicotina, se pura, è particolarmente tossica; nel 1851 il chimico e medico belga Jean Servais Stas (1813-1891) fu il primo a dimostrarne l'uso come veleno, facendo condannare alla ghigliottina il conte Hyppolite Visart de Bocarmé (1818-1851), colpevole di aver assassinato il fratellastro per ereditarne i beni. Fu la prima volta che si riuscì a dimostrare scientificamente l'impiego di alcaloidi in medicina legale. Per saperne di più leggete QUI.
- Le coltivazioni di Nicotiana sono soggette a diverse parassitosi e in particolare a una malattia di origine virale, nota come mosaico del tabacco. Lo studio di questo virus ha permesso di chiarirne la struttura e di trasferire le conoscenze acquisite anche sui virus che colpiscono l'uomo e gli animali, tanto da meritare a Wendell M. Stanley (1904-1971) il premio Nobel per la Chimica.
Concludo il post proponendo il frammento di una terza esecuzione del brano di Hume - la mia preferita: stavolta l'esecutore è l'austriaco Georg Kroneis (voce e viola da gamba in pizzicato). A me fa innamorare...
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