giovedì 4 gennaio 2024

Vacanze, libri, tv, giardini e miniere...

Così i giorni di vacanza trascorrono troppo velocemente. Cucina di qua, spese di là; intanto correggi verifiche, prepara lezioni; leggi un articolo, poi un altro e un altro ancora... e arriva il momento di mettersi sul divano, accendere la tv e guardare i bei documentari che trasmettono sui canali culturali.

E così vedo per la prima volta il volto del naturalista dottor Andrea Bonifazi, del quale ho letto molti scritti sui social, qui intervistato da Emanuele Biggi su Geo&Geo mentre presenta il suo libro, Ventimila specie (o quasi) sotto il mare (Sperling&Kupfer ed.), un viaggio nella biodiversità del Mediterraneo, tra dune, abissi e alieni (come il granchio blu, salito alla ribalta delle cronache negli ultimi mesi).

Sempre su Geo&Geo ha presentato il suo libro l'ingegnere ambientale Ettore Selli, dedicato ai Labirinti italiani, tra i quali l'autore ricorda quello di Villa Gaggia alle porte di Belluno, con la sua forma trapezoidale e il tempietto al centro.

Dopo cena, si cambia canale per seguire Michael Portillo in una lunga camminata lungo le coste della Cornovaglia. Dov'è la Cornovaglia? Guardate la cartina, in basso a sinistra...

Al di là degli splendidi paesaggi naturali, presso il paesello di Pentewan si trova il Giardino di Heligan, sviluppato durante l'Età Vittoriana e abbandonato dopo la Grande Guerra, quando la villa fu utilizzata come ospedale per le truppe americane e poi lasciata cadere in rovina. Fu riscoperta e restaurata con tutto il parco a partire dal 1990.

Vi prosperano splendide varietà di camelie e di rododendri - tanto amati anche dalla mia genitrice.

A proposito di camelie: saprete sicuramente che il nome del genere botanico deriva da quello del missionario slovacco Georg Joseph Kamel (1661-1706), gesuita e autore di un trattato sulle piante medicinali delle Filippine, nel quale descrisse per la prima volta la fava di Sant'Ignazio (appartenente al genere Strychnos). Al genere Camelia appartiene anche la C. sinensis, la pianta del té: leggete la sua storia scientifica sul blog dedicato ai nomi delle piante.


Come piccolo stacco musicale prima del finale non potevo non mettere a questo punto la danza del té, dallo Schiaccianoci di Tchaikovskij... 


... si, ricordate bene: quella che fa ballare i funghetti in Fantasia di Walt Disney. Ma qua si parla di piante; come insegnano i naturalisti da sessant'anni a questa parte, i funghi costituiscono un altro regno.


Per chiudere il post, un omaggio alla Bolivia, con qualche immagine ripresa domenica pomeriggio fotografando lo schermo durante la trasmissione del Kilimangiaro su Rai 3 e post-producendo gli scatti. Tra la foresta equatoriale a est e il grande Salar tra le Ande, si trova la città di Potosì (sopra), sede di un'importante attività mineraria. 


Dalle viscere della terra si estraevano minerali d'argento, come quello che vedete sotto in fotografia, utilizzati per ottenere il prezioso metallo al fine di coniare monete, attività alla quale è dedicato un museo monotematico in città.


L'attività estrattiva è condotta ancora con mezzi tradizionali, non tanto più evoluti rispetto a quelli descritti da Giorgio Agricola nel De re metallica: buche, pozzi, gallerie, carrellini, binari... 


Prima di entrare in galleria, i minatori offrono una sigaretta accesa in omaggio al demone locale affinché li risparmi dagli incidenti e dalla morte mentre sono chiusi nelle viscere della crosta terrestre.


Non credo che i vecchi minatori europei arrivassero a tanto con Santa Barbara. E per ritornare al tema che per me ha segnato l'apertura di questo 2024, la cattedrale di Potosì è dedicata a Nostra Signora della Pace. Che valga la pena un pellegrinaggio fin laggiù per ottenerla presto in tutto il mondo?


Buon proseguimento, nel tempo e nello spazio!

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