In queste giornate fredde, anche i nostri animali tendono a voler stare più in casa che all'aperto. Le cimici entrano aggrappate ai ciocchi di legna da ardere e manifestano la loro presenza spargendo il caratteristico e non troppo gradevole (almeno al nostro olfatto) odore. I gatti saltano sul davanzale auspicando che qualcuno apra loro la finestra.
Il buon Rodio - che non ama troppo essere fotografato - si accomoda con me sul divano e passiamo il tempo a guardare documentari e programmi di approfondimento.
Rai uno. Linea bianca. Nel corso della puntata di sabato, il conduttore Ossini intervista un volto a me noto: il dottor Jacopo Gabrieli, glaciologo bellunese e ricercatore del CNR.
Dai ghiacciai passiamo al cuore della montagna, sotto il Gran Sasso d'Italia, ove si trovano i laboratori dell'INFN, con gli apparecchi per le delicate misure necessarie agli studi di astrofisica.
Tutto questo per dire che: una buona divulgazione scientifica, in televisione, esiste sia sulla tv di stato, sia sulle reti private. E questo alla faccia di quanti affermano che la televisione è un'invenzione del demonio per dividere le famiglie e per corrompere i costumi morali della gioventù. Un prodotto della tecnica non è in sé ne buono ne cattivo. Dipende dall'uso che se ne fa. E la scelta in merito all'uso compete a chi ha in mano il telecomando, non a quello che lo ha inventato.
Questi due poveri ragazzi lo hanno imparato a loro spese - ammesso che la notizia passata sui media in queste ore sia vera e non ho motivo per dubitarne. Evviva la libertà!
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