Il 6 aprile di trent'anni fa moriva Isaac Asimov (1920-1992): chimico, scrittore e divulgatore scientifico di origine russa, naturalizzato statunitense.
Asimov ha conciliato la sua professione di chimico, docente e ricercatore, con il lavoro di scrittore che lo ha tenuto occupato intorno a due temi apparentemente disparati - a tratti contrapposti - come la fantascienza e la divulgazione della scienza.
Asimov non si limitò a ripetere notizie: il suo ambizioso obiettivo era che la gente comune, come me e come molti miei lettori, capisse la scienza. Non è stato un semplice divulgatore: ideò atlanti, dizionari, biografie. Asimov è stato un autentico Educatore!
Insieme a Robert A. Heinlein e Arthur C. Clarke, Asimov è stato considerato in vita come uno dei "tre grandi" scrittori di fantascienza di un'intera generazione.
LA FORMAZIONE. Nel 1939, Asimov si laureò alla Columbia University, ottenendo un master in chimica nel 1941. Successivamente si sarebbe laureato in scienze e arti e avrebbe ottenuto un dottorato in filosofia. Dal 1942 al 1945 ha lavorato come chimico presso i cantieri navali della Marina Militare a Filadelfia.
Nel 1948 ottenne un dottorato in biochimica sotto la guida di Robert Elderfield ed entrò alla Boston University dove rimase come associato, dedicandosi alla ricerca su farmaci antimalarici.
Nel 1958 lasciò l'università per dedicarsi interamente alla scrittura, fino a quando nel 1979 fu promosso a professore ordinario e trovò il modo di conciliare l'una e l'altra attività.
LE OPERE. Ha iniziato la sua carriera di autore, scrivendo opere di fantascienza. Già all'età di 19 anni, nel gennaio del 1939, pubblicò il suo primo racconto.
Nel 1942, Asimov pubblicò il racconto "Runaround", dove stabiliva le sue famose tre leggi della robotica - che tanta parte hanno avuto nello sviluppo dell'intelligenza artificiale.
Nella fantascienza, le tre leggi della robotica sono un insieme di regole scritte da Isaac Asimov, che la maggior parte dei robot dei suoi romanzi e racconti sono progettati per rispettare. In questo universo, le leggi sono "formulazioni matematiche stampate sui sentieri positronici del cervello" dei robot (linee di codice del programma che regola l'applicazione delle leggi custodite nella memoria principale di esso).
- Un robot non farà del male a un essere umano o, per inazione, permettere che un essere umano subisca del male.
- Un robot deve far eseguire gli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che questi ordini non entrino in conflitto con la 1a legge.
- Un robot deve proteggere la propria esistenza nella misura in cui questa protezione non entri in conflitto con la prima o la seconda legge.
Questa formulazione delle leggi è il modo convenzionale in cui gli esseri umani delle storie le enunciano; la loro vera forma sarebbe quella di una serie di istruzioni equivalenti e molto più complesse nel cervello del robot.
Anche in procinto di discutere la tesi per il PhD si prodigò in un articolo dedicato alle "Proprietà endocroniche della tiotimolina bisublimata", imitando lo stile degli articoli accademici, con tanto di grafici e improbabile bibliografia. Ne parla diffusamente il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini su Le Scienze, in un articolo che potete leggere QUI.
Il testo narra di una sostanza talmente solubile da sciogliersi in acqua ancora prima del contatto con il solvente che induce il ricercatore a compiere misure con uno strumento, l'endocronometro, per determinare il tempo di un evento prima che questo avvenga.
Al termine del suo esame, il presidente della commissione chiese ad Asimov di illuminare la commissione sulle proprietà di questa misteriosa sostanza: l'esame era stato superato e la commissione aveva apprezzato il racconto di fantasia, che conobbe una certa diffusione nei mesi a venire.
Nel 1950 Asimov pubblicò il suo primo romanzo, "Un sassolino nel cielo". A questa saga appartiene anche un'altra delle sue opere fondamentali in questo campo, "I robot" (Io, robot) pubblicato anch'esso nel 1950.
Era uno scrittore prolifico. Lungo tutta la sua carriera scrisse quasi 500 titoli.
Nel novembre 1958 diede alle stampe il suo primo articolo di divulgazione scientifica "La polvere dei secoli" sulla rivista Fantasy and Science Fiction. La sua collaborazione, sotto forma di rubrica mensile su questa rivista, continuò praticamente fino alla fine della sua vita. Farà una selezione di questi articoli nella sua opera "Il segreto dell'universo e altri saggi scientifici".
Nel 1960 pubblicò la sua prima opera di divulgazione scientifica, la colossale "Guida alla scienza dell'uomo intelligente" (The Intelligent Man's Guide to Science).
Nella "Guida" espone le scoperte scientifiche avvenute nel corso della storia in tutti i campi della scienza, ponendo particolare enfasi su chimica, fisica, biologia e astronomia. Nel 1984 sarebbe stata pubblicata la "Nuova guida della scienza" un'edizione ampliata e rivista dell'opera originale, aggiornata alle scoperte più recenti.
Tra il 1968 e il 1977 Asimov scrisse una collezione di quattordici volumi in cui raccontò le più importanti civiltà della storia.
Alcune delle sue opere più importanti nella divulgazione scientifica sono "Breve storia della chimica" (1965), "L'universo" (1966), "100 domande di base sulla scienza" (1977) e "Il mostro subatomico" (1985).
Ricordo con piacere "Il libro di fisica", che conservo sulla mia libreria e che ogni tanto suggerisco a qualche volenteroso giovane lettore.
Nel 1981 è stato denominato "5020 Asimov" un asteroide, in suo onore.
Nel 1982 pubblicò "L'orlo della fondazione", una delle sue opere più conosciute appartenenti alla Saga della Fondazione - una serie di sedici libri scritti in due periodi compresi tra gli anni 1942-1957 e 1982-1992.
LA FINE. Isaac Asimov è morto il 6 aprile 1992. La sua salma fu cremata e le sue ceneri furono disperse. Le vere cause della morte, annunciate come arresto cardiaco, sono state tenute nascoste dai familiari e rivelate anni dopo, per evitare lo stigma connesso alla malattia che lo condusse alla fine: l'AIDS.
Egli contrasse il virus HIV a causa di una trasfusione di sangue nel corso di un'ospedalizzazione per un intervento al cuore, come possiamo leggere QUI. Il virus non era noto - sarebbe stato scoperto da Montagnier di lì a qualche settimana; non esistevano test per controllare il sangue donato e la malattia era nota come "peste dei gay". Leggiamo QUI il libro di Samuele Grassi (Ed. Il dito e la luna, 2007).
I malati incutevano timore ma anche un malcelato disprezzo: subivano, nell'isolamento sociale, le conseguenze di un severo giudizio di condanna morale per colpe che spesso non avevano commesso.
A rompere i pregiudizi fu il gesto di un medico italiano, il dottor Fernando Aiuti (1935-2019), che il 2 dicembre 1991, nel corso di un convegno a Cagliari, si alzò e baciò sulla bocca una ragazza sieropositiva - ancor oggi vivente. La foto del significativo gesto fece il giro del mondo e salvò molti infetti dall'ignoranza e dalla disinformazione, prima ancora che dalla malattia. Non salvò Asimov, che si spense quattro mesi dopo.
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