venerdì 8 aprile 2022

Per la Settimana Santa: Cima, Bach e Don Camillo

La Settimana Santa inizia con la Domenica delle Palme e si conclude con la Domenica di Pasqua. Per quanti prendono a riferimento il calendario gregoriano, essa si colloca all'inizio della primavera (tra il 22 marzo e il 25 aprile) e la sua data è variabile: come tale è stabilita di anno in anno e il cammino che ha portato a questa scelta è stato lungo e discusso dai vescovi - anche animosamente - in diversi concili. 

Senza entrare nel merito delle discussioni, ricordo che un algoritmo per il calcolo della data fu perfezionato da Gauss agli inizi del XIX secolo, ma su questo non mi dilungo. Preferisco alleggerire il post accompagnandolo con qualche foto alle opere del Cima, di cui dissi QUI.

La data della Pasqua è fissata di anno in anno nella domenica successiva al primo plenilunio che segue l'equinozio di primavera. L'equinozio astronomico è caduto il 20 marzo (e non il 21 come stabilito da Tradizione); il plenilunio sarà sabato 16 aprile e sarà chiamato luna rosa, con Venere in prossimità della stella Hydor (lambda Aquarii). La Pasqua cade domenica 17 aprile.

La festa è ricca di simbologie, da quella del chicco di frumento che cade e porta frutto (Gv 12) alla mistica vite che fiorisce (Gv 15); dalle palme agitate dalla folla per salutare il Nazareno che entra a Gerusalemme ai secolari ulivi del Getzemani - alcuni dei quali esistenti a tutt'oggi - presso i quali egli si inginocchierà in preghiera dopo aver consumato l'Ultima Cena con i discepoli (sotto, sempre nella rappresentazione di Cima).

E la mattina del Good Friday, quella stessa folla che aveva gridato "Hosanna", ora urla "Crucifige".

Questa "opinione pubblica", spesso così mutevole, è stata tradotta dal grande Johann Sebastian Bach in una splendida e drammatica fuga corale a quattro voci, nella sua Passione secondo San Giovanni:

E a questo punto, il pennello del Cima (come quello di tanti altri prima e dopo di lui) illustra l'ascesa del Nazareno al Calvario, carico della croce. Le quattordici stazioni della Via Crucis si ammirano (e si meditano, per chi è credente) nella chiesa di Villa di Villa, suo paese natale nell'attuale comune di Borgo Valbelluna: la serie pittorica fu realizzata tra il 1910 e il 1912.

Dal Cireneo, costretto ad aiutare Gesù a portare la croce, alla Madre che abbraccia il corpo esanime del Figlio nella deposizione, fino alla sepoltura: il sacrificio si consuma nel pomeriggio del Venerdì Santo.

In questa giornata, la Chiesa non celebra la messa ma si raccoglie in silenzio ad adorare la Croce, così come mostra sempre il Cima in un'altra sua opera.

Il silenzio dura per tutta la giornata del Sabato: recessit Pastor noster... e la sera, la grande veglia inizia con la benedizione del fuoco - anche questa fissata su tela dal Cima.

Poi le letture, inframezzate dai salmi (che andrebbero cantati, per buona pace di chi ha sempre troppa fretta anche alle funzioni religiose), ripercorrono la storia sacra, fino all'Alleluia che risuona solenne e gioioso (tanto si dimentica il primo aggettivo quanto si abusa del secondo nella Chiesa di oggi, cedendo alla tentazione di un facile allegrismo), al Vangelo e alla benedizione dell'acqua battesimale. 

Io, francamente, ho perso il gusto per queste cose da tantissimo tempo - anche se ci fu un lontano momento della mia vita in cui mi hanno affascinato e non lo rinnego. Ad esse ho preferito scegliere una vita ritirata per riempirla di silenzio, di Natura, di Arte e di Amici veri. A loro - e solo a loro - i miei più sinceri auguri di Buona Pasqua, qualsiasi cosa significhi per essi questa espressione. Gli altri sono dispensati dal cattivo gusto di scrivermi eventuali messaggi di auguri in qualsiasi forma - messaggi ai quali mi sento sollevato da qualsiasi obbligo di rispondere.

1 commento:

  1. Bellissimo post, come sempre ricco di svariati riferimenti culturali: dalla grandiosa drammaticità di Bach fino a Don Camillo!
    Mille grazie!!!

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