Come accennavo nel corso di una lezione qualche mese fa, il prossimo 2 dicembre ricordiamo gli 80 anni dall'inizio dell'Era nucleare. Alla fine del 1942, Fermi e collaboratori misero in funzione la prima pila atomica. Compton, in una telefonata rimasta nella storia, affermò che "il navigatore italiano era giunto nel nuovo mondo" e per celebrare l'avvenimento fu stappato un fiasco di Chianti, firmato da tutti i presenti.
Gli sviluppi successivi sono noti: il progetto Manhattan, la prima esplosione sperimentale nel deserto del Nuovo Messico, il 16 luglio 1945, e il primo utilizzo bellico dell'atomica, lanciata dagli americani a Hiroshima il 6 agosto, seguito da un secondo attacco a Nagasaki tre giorni dopo.
Pochi sanno che per giungere a un risultato così importante furono arruolate le migliori menti scientifiche del tempo, tranne una: quella di Einstein.
Anche Feynman, che pure era stato giudicato troppo stupido (sic!) per fare il soldato, fu impiegato nei laboratori dove furono costruite Trinity, Fat Man e Little Boy. Potete vedere "il grassone" e "il ragazzino" nell'immagine sotto.
Per ottenere e purificare gli elementi fissili, separati come fluoruri di uranio, fu perfezionata la chimica del fluoro - che a guerra finita ha trovato molte applicazioni anche nella vita civile: basti pensare al teflon per le padelle antiaderenti o ai materiali con cui si confeziona l'abbigliamento tecnico.
QUI trovate un'approfondita descrizione degli aspetti chimici della costruzione di una bomba atomica come quella lanciata sulle due città giapponesi.
Gli eventi bellici e l'orrore sono stati raccontati in molti saggi, romanzi, poesie, canzoni, documentari e film di animazione. Ecco il drammatico momento dell'esplosione rappresentato in Gen dai piedi scalzi, di Keiji Nakazawa (1939-2012) - un bambino di Hiroshima, all'epoca dei fatti.
Le immagini seguenti mostrano alcuni luoghi rappresentati nell'anime:
A destra potete vedere la campana suonata ogni anno il 6 agosto alle 8:15 - ora dello scoppio.
Sadako ha poco meno di tre anni quando vede nel cielo di Hiroshima un bagliore così grande da sembrare un nuovo sole. Ella e suo fratello Shigheo sopravvivono all'esplosione, ma porteranno addosso gli effetti malefici delle radiazioni. La bambina, divenuta adolescente, si ammalerà di leucemia e in ospedale cercherà la guarigione ritagliando mille gru di carta...
In tempi recentissimi, Johanna Honhold ha riscritto la storia di Sadako che possiamo leggere per i tipi di San Paolo in una versione pensata per la scuola media.
Sempre in tempi recenti, nel 2020, è stato dato alle stampe La bomba, fumetto scritto da Didier Alcante e Laurent-Frédéric Bollée per i disegni di Denis Rodier.
Le immagini di quel che resta dopo il disastro le ho catturate durante la trasmissione di un documentario su Focus TV.
Per finire, una canzone, dedicata a un altro protagonista del fatto: il Pilota di Hiroshima. Il brano è probabilmente dedicato al pilota del ricognitore e non del bombardiere.
Non importa: il testo è fortemente introspettivo e mette a tema la coscienza, dimensione fondamentale dell'uomo - politico, militare, scienziato, pilota...
... quella coscienza, che se obietta troppo, trasforma l'uomo in un codardo, un traditore, un imboscato: Dio, patria e famiglia - o chissà quali altri altrui ideali - esigono sacrifici. Degli altri, ovviamente.
Buon fine settimana - e buona Festa della Trasfigurazione!
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