mercoledì 17 agosto 2022

Voglia di mare...

Aria di mare. Desidererei tanto respirarla ma ho dovuto rinunciare alle vacanze per risparmiare i soldi destinati a qualche lavoro in casa.

Poi non mi accontenterei di Jesolo o di Lignano, di Caorle o di Eraclea: non mi interessa andare al mare per rosolarmi al sole, per ingaggiare lotte fantozziane alla ricerca di mezzo metro quadro di spiaggia dove stare immobile dal mattino alla sera a bruciarmi la pelle, per andare in acqua (non so nuotare), per costruire castelli di sabbia (bastano quelli in aria e son di troppo pure quelli), per sopportare le grida dei bambini o le pallonate degli adolescenti, etc. etc. etc.

Mare per me significa ambienti naturali, dalla laguna agli oceani, ricchi di flora e di fauna da osservare e magari fotografare in silenzio (o quasi... ci sono sempre le zanzare a rompere la poeticità del tutto): lascio ad avventori più affezionati gli schiamazzi da spiaggia.

Non potendo corrispondere al mio desiderio (quasi un bisogno), mi accontento per ora di osservare tali ambienti in televisione: eccovi allora gli atolli delle Tuamotu, in Polinesia, mostrati in una puntata del Kilimangiaro (condotto dall'eccezionale Camila Raznovic su Rai 3). 

Un'occasione per riprendere la lettura di uno scritto del mio amatissimo Darwin, Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo, dato alle stampe nel 1842 in inglese e tradotto in italiano nel 1888 da Giovanni e Riccardo Canestrini.









La serie di immagini che ho acquisito fotografando lo schermo della televisione ha un che di realistico: sembrava quasi di essere là - e non solo a me, ma anche a qualche pettegola che, visti gli aggiornamenti dei miei stati di whatsapp, subito mi ha scritto per sapere se fossi in viaggio o in aereo... 

Ecco ora una rassegna di scatti ai granchi che combattono sulle spiagge delle isole Azzorre, mostrati in un documentario trasmesso ieri sera su Focus (canale 35)





Forse queste cose si apprezzano meglio in tv che dal vivo e questo grazie ai naturalisti, agli zoologi, ai documentaristi e a giornalisti che fanno intelligente informazione scientifica (e non trasformano le scienze in una scusa per fare propaganda ideologica e/o politica come sempre più spesso accade).

Per concludere il post, ecco il testamento di Piero Angela - giornalista che ha fatto della buona comunicazione della Scienza un programma di vita. La sua "macchina meravigliosa" si è fermata, ma la sua eredità resta.

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