lunedì 28 novembre 2022

Alla regina Elena

Il 28 novembre 1952, a Montpellier, morì la Regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III e madre di Umberto II, l'ultimo sovrano d'Italia. 

Serva di Dio per la Chiesa Cattolica, in vita si prodigò per l'assistenza ai malati e per la ricerca scientifica sulle malattie infettive e sul cancro - di cui morì. 

Per ricordare questa figura, riporto alcuni versi del giornalista e poeta Diego Calcagno, composti in occasione della sua scomparsa, avvenuta settant'anni fa.

Bruna e severa nell'oleografia

della seconda classe elementare

illuminavi la mia fantasia

con il diadema dalle perle rare

San Rossore, Sant'Anna di Valdieri,

canne da pesca sopra la marina

i figli piccoletti, sembra ieri:

Giolitti, il terremoto di Messina.

[...]

Alta, serena, pare ancor che sali

sopra la nave nella dolce brezza,

Regina della nostra fanciullezza

e dei vegliardi risorgimentali:

Te ne sei andata, ma con Te scompare

tutta un'Italia dentro la voragine,

ci specchiavamo nella Tua immagine

dignitosa, felice e familiare.

Le tube, la fanfara, i bersaglieri

col fiocco, la sirena del vapore,

erano i tempi del bel suol d'amore,

del Polo Nord, dei limpidi pensieri.

Tutto è finito. Come nella vita

fosti discreta, silenziosa e assorta

così, Regina mia, Tu sei partita

e così, nell'esilio, Tu sei morta.

Il passato che odora di cedrina

oramai vibra dell'amor per Te...

Ma se si vive male senza il Re,

come si vive senza la Regina?

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