venerdì 25 novembre 2022

Senza titolo


Oggi la giornata è iniziata ammirando le rocce della S'ciara che si tingevano di rosa poco dopo il sorgere del sole. Un buon auspicio per una trasferta impegnativa che mi ha portato a Verona, seguendo la via del Job-Orienta, una rassegna interessante e traboccante di spunti per il futuro dei giovani - non per il mio, che ormai è stato stracciato da tempo.


Mi sono accodato anch'io - per lavoro, chiaramente - e ho passeggiato tra gli stand, guardando con un poco di nostalgia quello dell'università dove ho ottenuto la mia laurea in chimica, in tempi che mi sembrano sempre più lontani, sospirando amaramente (oggi come allora) l'impossibilità di conseguire il titolo che davvero desideravo. Non importa, alla fine cerco di essere felice anche così - sebbene qualche volta mi chieda: per quanto?


In mezzo alle mille proposte mi hanno attirato lo stand della Marina Militare, della Polizia di Stato...


... e dei Vigili del Fuoco: professioni che a vent'anni non avrei scelto e non sceglierei nemmeno adesso. Però non posso nascondere un moto di gratitudine per le persone che garantiscono quotidianamente sicurezza e incolumità, non senza correre rischi importanti.


Uscito dalla fiera, ho ammirato il cielo, un po' come il principe Andrej ad Austerlitz, anche se quello di Verona non era proprio così azzurro ed infinito come quello evocato da Tolstoj nelle descrizioni di Guerra e Pace.


Al ritorno, attraversando la Pianura veneta, da una parte ho ammirato i vigneti e quel che resta del Medioevo e delle Signorie...


... dall'altra ecco spuntare gli impianti della civiltà industriale, con nomi di aziende che mi riportano con la memoria agli ultimi esami di chimica: FIS (Fabbrica Italiana Sintetici), Zambon (con la via per ottenere il naproxene o altre ancora per sintetizzare molecole di interesse farmaceutico), etc.


Troppo tardi mi sono accorto dell'ultimo sole che si specchiava in un canale, tra i campi, mentre i Colli Euganei si confondevano con le nubi sullo sfondo.


Troppo tardi. Sempre troppo tardi...

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