Marie Curie (7 novembre 1867 - 4 luglio 1934)
[...] In termini chimici il radio differisce poco dal bario; i sali di questi due elementi sono isomorfi, mentre quelli del radio sono generalmente meno solubili dei sali di bario. È molto interessante notare che la forte radioattività del radio non comporta anomalie chimiche e che le proprietà chimiche sono effettivamente quelle che corrispondono alla posizione nel Sistema Periodico indicata dal suo peso atomico. La radioattività del radio nei sali solidi è di ca. 5 milioni di volte maggiore di quello di un uguale peso di uranio. A causa di questa attività i suoi sali sono spontaneamente luminosi. Desidero anche ricordare che il radio dà luogo a una liberazione continua di energia che può essere misurata come calore, essendo di circa 118 calorie per grammo di radio all'ora.
Il radio è stato isolato allo stato metallico (M. Curie e A. Debierne, 1910). Il metodo utilizzato consisteva nel distillare sotto idrogeno purissimo l'amalgama di radio formata dall'elettrolisi di una soluzione di cloruro utilizzando un catodo di mercurio. È stato trattato un solo decigrammo di sale e di conseguenza sono state riscontrate notevoli difficoltà. Il metallo ottenuto fonde a circa 700°C, al di sopra della quale temperatura inizia a volatilizzare. È molto instabile nell'aria e decompone l'acqua vigorosamente. [...]
cfr. Marie Curie, Nobel Lecture, Stoccolma, 11 dicembre 1911.
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