domenica 4 dicembre 2022

Una patrona, una fidanzata e una birra...

Il 4 dicembre 1863, il chimico tedesco Adolf von Baeyer (premio Nobel nel 1905) sintetizzò l'acido barbiturico a partire dall'urea e dall'acido malonico

Il nome del composto, secondo una leggenda che termina in una birreria, si deve alla santa festeggiata in quel giorno, patrona degli artiglieri (un drappello dei quali festeggiava brindando allegramente nella medesima birreria) ed alla fidanzata di von Baeyer che pure si chiamava Barbara e - guarda caso - lavorava proprio in quella birreria. 

Al di là della leggenda, il nome del composto potrebbe esser più probabilmente derivato dal termine tedesco usato per indicare la barbabietola, fonte naturale di acido malonico, al quale si aggiunse il suffisso che ricordava la reazione con l'urea

Nel 1903 Emil Hermann Fischer e Joseph von Mering prepararono il barbital, il primo vero e proprio barbiturico con azione farmacologica (sulla quale non mi dilungo), che fu commercializzato con il nome di Veronal

Chi non ricorda Svevo, quando racconta di Zeno nel disquisire con il cognato Guido a proposito dell'effetto del Veronal puro rispetto al Veronal sodico? E udire Zeno affermare che il sodio era l'oggetto dell'unica lezione di chimica a cui assistette e che bastò per guadagnare l'accreditamento come "chimico" agli occhi del cognato.

Nel 1912 fu introdotto nel mercato un nuovo barbiturico ad attività sedativo-ipnotico, il fenobarbital, con il nome commerciale di Luminal

Tra il 1950 e il 1960 fu dimostrato che i barbiturici causano dipendenza. Il fenobarbital, il secobarbital, l'amobarbital e il butalbital erano i barbiturici più commercializzati. Alcuni, come il fenobarbital, sono usati come antiepilettici, altri sono caduti in disuso, sostituiti da farmaci più sicuri e meno gravati da effetti collaterali. 

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