Per concludere la rassegna fiorentina, non potevo non dare spazio all'immortale capolavoro di Ivan Graziani (1945-1997): Firenze, canzone triste.
Il video presenta il brano accompagnando una rassegna di foto della città e delle sue vedute più caratteristiche, mentre le parole raccontano di una ragazza contesa tra uno studente irlandese e l'autore, fottuto di malinconia e di lei.
Le armonie oscillano tra l'atmosfera tonale di Re minore (quando parla della ragazza) e di Re maggiore (quando si rivolge al barbarossa, studente in filosofia, che col suo italiano insicuro certe cose le sapeva dire) per concludere su un accordo in Si minore.
Concludo anch'io, adesso, la mia rassegna fiorentina: sopra, proponendo una foto dall'albergo con vista sulla sommità del campanile di Giotto; sotto, con un acquerello dipinto dal ventunenne Mendelssohn nel 1830, mentre compiva il suo gran tour - esperienza obbligatoria un tempo, per tutti i giovani nordici di famiglia agiata.
Chissà quando tornerò a Firenze per vedere tutte le cose che non ho visto... e magari per fare come il barbarossa: iscrivermi all'università, per studiare f...
F come Farmacia?...
RispondiElimina... eh già 😂
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