sabato 3 giugno 2023

Ricordo di Firenze (III)

Non posso non dedicare un post monografico agli Uffizi, che comincio col mostrarvi in una foto notturna, ove i vari volumi si mescolano alle luci artificiali su uno sfondo nero, un po' De Chirico, un po' Seicento olandese.

Tra gli Uffizi e Palazzo Vecchio, ecco il ponte coperto, l'ultimo tratto del corridoio vasariano:


Il celebre camminamento fu realizzato nel 1565 su progetto di Giorgio Vasari (1511-1574), per collegare la residenza del Granduca Cosimo a Palazzo Pitti con il suo luogo di lavoro, Palazzo Vecchio, permettendogli di muoversi in modo riservato e sicuro e anche di assistere alla messa nella chiesa di Santa Felicita, da un balcone apposito.

Oltre a questo, voglio soffermarmi non tanto sulle opere d'arte che troviamo comodamente in qualsiasi libro di storia dell'arte quanto sulla loro capacità di attirare i visitatori - inglesi, americani, cinesi, giapponesi, arabi e qualche tedesco - armati di macchina fotografica o di smartphone che cercano di catturare la loro fotografia di qualche celebre capolavoro del Rinascimento: il Tondo Doni di Michelangelo, ad esempio.

Del ritratto di Agnolo Doni e della moglie Maddalena, dipinti da Raffaello, importava assai meno, anche se esposti nella stessa stanza.

Oltre alle opere esposte, meritava un po' di attenzione anche il paesaggio che si poteva ammirare dalle grandi finestre: peccato per la gru, ma una grande città è per sua natura un cantiere aperto.

Riprendiamo con la calca di fronte alle opere di Sandro Botticelli, come la celeberrima Primavera:


Oppure la nascita di Venere:

La Madonna del Magnificat incontrava meno le preferenze dei numerosissimi visitatori.

Anche Piero della Francesca, con i suoi ritratti dei duchi di Urbino, costituiva un'autentica attrazione:


Così sarà per la Venere di Tiziano; assai meno per molti altri capolavori che mi sarei soffermato ad ammirare - da Bronzino a Parmigianino, da Veronese a Rubens e Rembrandt. Anche questo sarà per un'altra volta: ma più che ricordare Firenze, questi post dovrebbero intitolarsi ritornare a Firenze.


Prima di darvi l'appuntamento al prosieguo del viaggio (pensavate fosse finita così?), ammirate come gli Uffizi possano fornire il contesto ideale per ascoltare la musica: questa volta ho ceduto anch'io alla tentazione di usare lo smarthpone per registrare un giovane violinista mentre eseguiva la melodia di Sound of silence, accompagnandosi con una base registrata.

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