L'Arno, il fiume che attraversa Firenze, nasce sul monte Falterona e, dopo un percorso lungo 241 chilometri, getta le sue acque nel mare: questo lo abbiamo imparato alle scuole elementari, disegnandone il percorso sul quaderno di geografia.
Dalla sponda meridionale dell'Arno, ammiro ancora gli Uffizi e, alla loro destra, il Palazzo Castellani che ospita il Museo Galileo.
Una piccola deviazione ed eccoci davanti alla Basilica di Santa Croce: nella piazza antistante si gioca il calcio fiorentino, uno sport tradizionale.
Poco oltre, trovo il Cibreo e il Teatro del Sale: un piccolo pensiero a Fabio Picchi (1954-2022) è d'obbligo, specie quando, ospite in certe trasmissioni televisive, mi faceva innamorare del cibo solamente ad ascoltarlo, mentre accompagnava il racconto (perché di racconto si trattava, non di semplice spiegazione) di ingredienti e procedure con una gestualità e una passione uniche.
Una sosta mi ha permesso di apprezzare un cicchetto a dir poco favoloso e ineguagliabile.
Passeggiare lungo l'Arno è bello anche di notte.
Poi, per qualche strana alchimia (vive sempre lo spirito di Stradano?) si finisce davanti alla vetrina di Venchi, ma bisogna resistere alla tentazione...
La cattedrale di Santa Maria del Fiore potrebbe essere tra queste?
La SS. Annunziata, con gli affreschi di Andrea del Sarto (sotto) e lo Spedale degli Innocenti, con la prospettiva del Brunelleschi...?
Le opere pittoriche di Beato Angelico al museo del convento domenicano di San Marco...
... con l'antico refettorio affrescato da Domenico Ghirlandaio?
Anche la copia del David, davanti al portone di Palazzo Vecchio, volge il suo sguardo lungo la via degli Uffizi e sembra giungere alle acque dell'Arno.
I piedi tuttavia ci portano altrove: verso Santa Maria Novella...
Nessun commento:
Posta un commento