domenica 4 giugno 2023

Ricordo di Firenze (IV)

L'Arno, il fiume che attraversa Firenze, nasce sul monte Falterona e, dopo un percorso lungo 241 chilometri, getta le sue acque nel mare: questo lo abbiamo imparato alle scuole elementari, disegnandone il percorso sul quaderno di geografia.


Nella foto sopra, il fiume è ripreso da Ponte Vecchio, che ho attraversato per andare a Palazzo Pitti, seguendo a terra il percorso sopraelevato del corridoio vasariano.


Una sosta alla chiesa di Santa Felicita è stata rigenerante anche per lo spirito, oltre che per il corpo oppresso dal caldo.


Entrando, sulla destra, si ammira la Deposizione di Cristo, opera di Jacopo Pontormo, che ispirò anche Pasolini per un tableau vivant.

Dalla sponda meridionale dell'Arno, ammiro ancora gli Uffizi e, alla loro destra, il Palazzo Castellani che ospita il Museo Galileo.


Percorrendo via dei Bardi, poi via San Niccolò e qualche salita, si giunge a Piazzale Michelangelo, dal quale si contempla una splendida vista della città.


La veduta ha ispirato artisti celebri e non, che l'hanno fermata sulla tela o sulla carta: tra questi anche il giovane Mendelssohn, che ne fece un acquerello durante il suo viaggio in Italia.


Scendendo, rientro nella città storica attraversando un altro ponte, dal quale tento di fotografare il Vecchio.

Una piccola deviazione ed eccoci davanti alla Basilica di Santa Croce: nella piazza antistante si gioca il calcio fiorentino, uno sport tradizionale.


Perdendomi per la città alla ricerca di bancarelle di rigattieri e di venditori di vecchi libri, sono giunto in piazza dei Ciompi...

Poco oltre, trovo il Cibreo e il Teatro del Sale: un piccolo pensiero a Fabio Picchi (1954-2022) è d'obbligo, specie quando, ospite in certe trasmissioni televisive, mi faceva innamorare del cibo solamente ad ascoltarlo, mentre accompagnava il racconto (perché di racconto si trattava, non di semplice spiegazione) di ingredienti e procedure con una gestualità e una passione uniche.

Una sosta mi ha permesso di apprezzare un cicchetto a dir poco favoloso e ineguagliabile.

Passeggiare lungo l'Arno è bello anche di notte.

Poi, per qualche strana alchimia (vive sempre lo spirito di Stradano?) si finisce davanti alla vetrina di Venchi, ma bisogna resistere alla tentazione...


... poiché l'indomani le cose da vedere sono ancora tante e di notte bisogna riposare.

La cattedrale di Santa Maria del Fiore potrebbe essere tra queste?

La SS. Annunziata, con gli affreschi di Andrea del Sarto (sotto) e lo Spedale degli Innocenti, con la prospettiva del Brunelleschi...?

Le opere pittoriche di Beato Angelico al museo del convento domenicano di San Marco...

... con l'antico refettorio affrescato da Domenico Ghirlandaio?


 L'ora di partire si avvicina, ma al fiume si torna sempre.

Anche la copia del David, davanti al portone di Palazzo Vecchio, volge il suo sguardo lungo la via degli Uffizi e sembra giungere alle acque dell'Arno.

I piedi tuttavia ci portano altrove: verso Santa Maria Novella...


... e oltre, verso la stazione, i treni in ritardo e i non luoghi dell'antropologia contemporanea. Ricordate Marc Augé?

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