venerdì 29 dicembre 2023

La Dancalia di Nesbitt

In questo 2023 che stiamo per salutare, ho tenuto l'ultima lezione all'UAA di Belluno poco più di tre settimane fa. In realtà mi ero recato in aula per sentire la lezione di un altro docente su un argomento di mio interesse. Il docente, all'ultimo minuto, ha fatto sapere che non poteva essere presente e quindi mi sono offerto di sostituirlo, proponendo alcune immagini su un argomento a me caro: la geografia fisica dell'Africa Orientale e la fossa della Dancalia in particolare. 

Di questi aspetti ho scritto altri post a cui vi rimando; ho scritto qualcosa anche sul mio ultimo libro, Incoscienze Naturali e per questo sono stato in grado di fornire a breve una sintesi della lezione a chi vi ha assistito; segnalo però anche il diario di Franchetti e il fondamentale testo di Ludovico M. NesbittLa Dancalia esplorata, ripubblicato recentemente a cura di Andrea Battocchio.

Si tratta del racconto dell’ultima vera grande esplorazione terrestre, tra vulcani, deserti e temperature infernali, in un ambiente estremo che qualcuno reputa quasi marziano

In Dancalia, a 100 metri sotto il livello del mare, il sole brucia a temperature che superano i 70°C; l’acqua è spesso bevibile soltanto in putride pozze stagnanti a giorni di cammino l’una dall’altra; le tribù locali, rese ostili dall’aspra roccia lavica che le circonda e dalle continue razzie per il possesso delle rare pozze d’acqua e dei pochi capi di bestiame che sopravvivono in quel clima rovente, sono temute dai popoli vicini per la loro terribile pratica di collezionare testicoli. 

L’«inferno terrestre» della depressione dancala non a caso è stato l’ultimo angolo del pianeta ad essere esplorato; tutti i tentativi precedenti si sono tragicamente conclusi con la morte dei partecipanti: arsi dalla sete o massacrati ed evirati per mano delle tribù locali. 

Consapevoli del rischio ma stimolati dal desiderio di percorrere terreni mai calpestati, conoscere popoli mai incontrati e vedere deserti e vulcani fino ad allora sconosciuti, come dei veri esploratori di epoche passate, Nesbitt, Pastori e Rosina si addentrarono tra le sabbie cocenti e le taglienti lave della «fossa dancala». Avanzando in carovana per 1300 km, passo dopo passo, senza l’aiuto di mezzi meccanici, i tre esploratori italiani riuscirono per primi a svelare il mistero dell’ultima terra ancora inviolata.

5 commenti:

  1. Auguri di Buon Anno, Marco! Ma mi succede una cosa strana: nella barra laterale con i blog amici, il tuo è tornato indietro a 4 settimane fa. Poi, se lo apro, dentro risulta aggiornato e come vedi sto commentando il tuo post più recente.
    Ho controllato nella mia pagina interna dove risultano i blog seguiti ed eri sparito. Ora ti ho aggiunto di nuovo e tutto sembra ok, ma la barra laterale non si aggiorna...Boh! Misteri di fine anno!
    Brindiamoci sopra!!

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    1. Carissima Annamaria, buona notte di San Silvestro! Temo che tu debba rivedere le impostazioni della barra laterale. Non credo che la cosa dipenda da me, anche perché non tocco il pannello di controllo da quando era successa la querelle del tuo commento sul mio libro. Mi hai colto mentre sto ascoltando Cherubini... a domani, col primo post dell'anno!
      MC

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    2. ... uhm. Temo di aver capito cosa sia successo, Annamaria! Vedrai che col post che pubblicherò tra poche ore andrà tutto in ordine! Non ti preoccupare! Ancora tanti cari auguri! MC

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  2. Grazie! Ho controllato le impostazioni della barra laterale e l'ordine è sempre quello che parte dal più recente. Comunque poi andrà a posto.
    Scusa il disturbo e continua ad ascoltare Cherubini!
    Auguri ancora!!!

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    1. Verificheremo domani, con la pubblicazione del nuovo post! Prosit!

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