sabato 28 agosto 2021

Domagk

Poco si sa della prima infanzia di Gerard Domagk (1895-1964), tranne che è nato a Lagow, nel Brandeburgo, il 30 ottobre 1895 e, a tempo debito, è diventato uno studente all'Università di Kiel poco prima della Prima Guerra Mondiale

Richiamato alle armi, fu ferito nel 1915 e fu trasferito dal suo reggimento di granatieri al Corpo medico. Domagk annotò come per i soldati fosse più facile morire a causa delle infezioni che per le ferite da combattimento, a causa in primis della cancrena gassosa (da Clostridium perfrigens), del tetano (da Clostridium tetani), da setticemia.

Tra le malattie più diffuse nelle trincee ricordiamo poi il tifo addominale (da Salmonella Typhi), il tifo petecchiale (causato da rickettsie e trasmesso dai pidocchi), il colera (dovuto al vibrione scoperto da Pacini nel 1854 e poi descritto da Koch trent'anni dopo) e la dissenteria (da Shigella o da amebe). 

Non ultime per importanza, vanno ricordate le infezioni da spirochete: la leptospirosi e la sifilide (che i soldati cercavano per essere allontanati dai luoghi di combattimento al fine di essere sottoposti a terapia, allora praticata con composti arsenicali derivati dal Salvarsan di Paul Ehrlich).

Finita la guerra, Domagk riprese gli studi laureandosi in medicina a Kiel nel 1921. Per qualche anno fu patologo presso le Università di Greifswald e di Münster.

Dal 1928 lavorò come direttore dell'Istituto di ricerche sperimentali in patologia e batteriologia di Elberfeld dove eseguì ricerche sul cancro e sull'azione antibatterica del prontosil.

Nel 1932, continuando le ricerche sulla via avviata da Ehrlich, scoprì che un colorante azoico, il prontosil rosso (o sulfocrisoidina), era dotato di proprietà antibatteriche, ossia in grado di distruggere agenti infettivi, gli streptococchi.

Domagk divulgò questi risultati tre anni dopo, quando ebbe la certezza delle sue osservazioni. Successivamente, fu precisato da Nitti, Bovet e collaboratori nel laboratorio di Fourneau all'Istituto Pasteur, che l'azione antibiotica proveniva dalla sulfanilamide che si formava nel metabolismo del prontosil, insieme alla crisoidina.

La via era aperta per la produzione di sulfamidici in grado di combattere e guarire una estesa varietà di infezioni. Una delle prime pazienti salvate dal nuovo farmaco fu proprio la figlia di Domagk.

Come riconoscimento della sua scoperta, nel 1939 Domagk ottenne il premio Nobel per la Medicina e la fisiologia. Il governo di Hitler gli proibì di accettarlo, in quanto ideologicamente avverso al regime; lo ritirò nel 1947.


Nel video della dottoressa Giulia Bovone, curatrice de La farmacia d'epoca, trovate una descrizione di come appariva il farmaco sul mercato italiano e del suo costo elevato.


Domagk scoprì inoltre l'efficacia del cloruro di benzalconio come antibatterico: tale composto è oggi usato nella formulazione di molti disinfettanti per uso esterno.

FONTI

- Grande enciclopedia medica Curcio, voce: Chemioterapico, Farmaco.

- M. La Placa, Microbiologia Medica, Edises

- P. Le Couteur e J. Burreson, I bottoni di Napoleone, ed. allegata al mensile Le Scienze

- E. Mascitelli, La lotta per la vita, AMZ editrice

- F. Pamato, Farmacologia speciale dalle lezioni del prof. A. Bruni, Facoltà di Med. e Chir. - PD.

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