lunedì 9 agosto 2021

Lunedì 9 - VIII - '21

Uno degli argomenti che propongo ogni anno, parlando delle piante, riguarda gli alcaloidi, sostanze azotate prodotte dalle angiosperme con effetto fisiologico sul sistema nervoso degli animali. In particolare, approfondisco gli esperimenti di Peters sui ragni, di cui dissi QUI.



L'immagine sotto, presa da internet, mostra l'effetto fisiologico di alcune sostanze d'abuso sull'occhio: 

  • il noto arrossamento degli occhi dopo aver fumato la Cannabis (dovuto a una serie di concause: irritazione; vasodilatazione dei capillari; abbassamento della pressione sanguigna...);
  • la dilatazione della pupilla (midriasi) dovuta all'atropina, l'alcaloide contenuto in Atropa belladonna, utilizzata un tempo dalle donne patrizie per apparire più belle, nonostante la tossicità della pianta; effetto analogo hanno l'adrenalina, gli stimolanti (cocaina, amfetamine) e gli allucinogeni (LSD, psilocibina);
  • la contrazione della pupilla, effetto comune a tutti gli oppiacei, che si accompagna a sonnolenza, prurito e difficoltà nel parlare.


Per saperne di più, leggete QUI. Ah, ho dimenticato l'ultimo: l'occhio lacrimevole. Quello è tutto mio: anche per quest'anno (e per questa vita, forse) devo dimenticarmi la possibilità di iscrivermi alla Facoltà di Farmacia. Dico sempre (e ne sono davvero convinto!) che avrei fatto meglio a iscrivermi a Farmacia, invece che a Chimica:
  • primo, perché stare in Farmacia, a servizio della salute dei clienti/pazienti, è per me fortemente motivante (ancora di più se i pazienti sono quelli di una farmacia di un ospedale missionario);
  • secondo, perché (a parte l'insegnamento, unica cosa che mi resta) gli sbocchi lavorativi che offre la laurea in Chimica non mi hanno mai convinto per un futuro professionale - e infatti ho rifiutato una serie di proposte di lavoro in tal senso e non me ne pento affatto. Questo lo avevo capito già da studentello, solo che ormai avevo iniziato e ho finito dov'ero, mio malgrado.
E intanto rivivo in questi giorni vecchi incubi: dopo aver eliminato definitivamente musica e religione (un'autentica catarsi!), pensavo (... m'illudevo) di essermi liberato (purgato, sarebbe meglio dire) completamente dell'associazionismo socialisteggiante, a cui ho pagato un pesante tributo esistenziale da giovane in termini di tempo e rapporti umani. 

Non entro nei dettagli, ma provo disgusto (anche...) di fronte a quell'orribile binomio tessere - pane (raffermo), che tanto piace ai collettivisti - rossi o neri che siano... 

E m'illudevo: esso - l'associazionismo - è tornato a sfondare le porte della mia esistenza, travestito con l'entusiasmo di un amico che ha mille progetti, poca salute e una pensione - mentre io (e aggiungo: per fortuna!) ho un lavoro, altri interessi e mie aspirazioni personali. E poco tempo. Tessera? No, grazie.

Ma riuscirò mai a esorcizzare questo demone? A cacciarlo via dalla mia vita in modo definitivo? A realizzare pienamente un mio sogno, un mio progetto, senza dover sempre scendere a compromessi con le aspettative degli altri e da questi farmi complicare l'esistenza?


... altrimenti detto: potrò assestare un vaffanc... mirato e farmi i "casi" miei senza dover rendere conto ad alcuno delle mie scelte?

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