mercoledì 13 ottobre 2021

L'orologiaio e l'evoluzionista riluttante

Chi era davvero Charles Darwin? Uno studioso che scriveva libri, amante della tranquillità domestica, oppure un viaggiatore irrequieto? Un uomo cauto e timido o l'infaticabile ricercatore che scoprì in sé l'intuizione che avrebbe ridefinito la storia della specie umana? Uno schivo e solitario allevatore di colombi o un padre e un nonno affettuoso? Un collezionista di scarafaggi o un abile giocatore di biliardo? Sulla teoria dell'evoluzione e sul suo autore sono state scritte montagne di libri e articoli, dai più divulgativi ai più specialistici. 

David Quammen (noto al pubblico come autore di Spillover) in una sua opera, tradotta in italiano come L'evoluzionista riluttante, ha affrontato il personaggio Darwin da una prospettiva diversa, partendo dal dato biografico del naturalista inglese per intrecciarlo in una rete sempre più fitta con il percorso intellettuale e scientifico che lo portò a pubblicare - dopo anni e anni di letture, approfondimenti, ricerche e tentennamenti - il testo che avrebbe posto le basi della biologia contemporanea: L'origine delle specie

Il risultato è il ritratto a tutto tondo di un uomo che dalla tranquilla campagna inglese ha preparato una rivoluzione culturale che ancora oggi non ha esaurito la propria vis

Fisicamente sofferente, provato da una serie di lutti familiari, sostenuto da una moglie generosa e devota, amante del silenzio, della quiete e poco incline alla vita mondana, Darwin percorre un cammino intellettuale lungo, che attinge ai suoi diari del Viaggio di un naturalista intorno al mondo, a bordo del brigantino Beagle, e alle opere di diversi autori.

Tra questi figura William Paley (1743-1805), filosofo e teologo inglese che studiò e insegnò al Christ's College di Cambridge, abbracciando poi la carriera ecclesiastica. 

In The principles of moral and political philosophy (1785), Paley trattò dei doveri della vita civile sulla base di un utilitarismo teologico. In difesa della dottrina cristiana scrisse A view of the evidences of Christianity (2 voll., 1794), in cui difende l'attendibilità dei miracoli, e Natural theology, or evidences of the existence and attributes of the Deity collected from the appearances of nature (1802), in cui stabilisce l'esistenza di Dio a partire dai fenomeni naturali.

A Paley dobbiamo la celeberrima immagine dell'orologiaio per rappresentare l'idea di un essere intelligente che ha disposto l'ordine della Creazione come gli ingranaggi di un orologio.

Nello sviluppo delle sue idee, Darwin prenderà le distanze dall'idea di un disegno intelligente e introdurrà il concetto di selezione naturale quale spinta dell'evoluzione

Arrivati a questo punto, non voglio togliervi il piacere di scoprire nel testo di Quammen tutto il percorso intellettuale di Darwin; tuttavia, mi chiedo come mai nessuno - almeno finora - abbia ancora scritto un'opera musicale sull'Evoluzione che sia degna di stare accanto a La Creazione di Haydn (ascoltatene una fuga nel video in chiusura al post) o abbia dipinto un affresco che racconti l'Evoluzione al pari delle varie creazioni che invece narrano in immagini la Genesi.


F.J. Haydn, coro da "La Creazione"

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