L'annuncio dei vincitori del Premio Nobel per la Chimica 2021 mi ha fatto palpitare e quasi commuovere, richiamando alla memoria i contenuti di uno dei corsi più belli che abbia seguito ai tempi dell'Università, dedicato alle Nuove frontiere in catalisi omogenea.
Il corso, interessantissimo e ben costruito, aveva per oggetto tematiche relative alla catalisi i cui contenuti sono tutt'oggi ben sviluppati e consolidati a livello accademico e che presentano ottime possibilità di estensione a livello di produzione industriale, in particolare di prodotti di chimica fine, soprattutto offrendo importanti ricadute per lo sviluppo di processi sostenibili ed in generale maggiormente eco-compatibili.
L'organocatalisi fu presentata dal docente (uno dei migliori che abbia mai conosciuto) come una branca della catalisi che impiega molecole organiche come catalizzatori per tutte le classi di reazioni (spesso enantioselettive) e che ha raggiunto un tale livello di sviluppo contemplando moltissimi esempi di reazioni organo-catalitiche.
Due modestissime paginette all'organocatalisi erano state da me dedicate al tema nella parte conclusiva di un saggio pubblicato nell'estate del 2017 - ultima opera dedicata alla Chimica che potete trovare QUI (e che potete richiedere direttamente a me, se siete interessati), prima di migrare verso altri lidi cultural-scientifici. Eccone un estratto.
Ecco schematizzato il ciclo catalitico della L-prolina:
Chiudo il post con un invito a seguire, su Rai Storia (canale 54), tre appuntamenti con le Donne nella Scienza tra Otto- e Novecento: il primo stasera (6 ottobre), gli altri il 13 e il 20.
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