Mercoledì ho accennato qualche informazione alla nascita della microbiologia, nella seconda metà del XIX secolo, e alla rivoluzione che la scoperta dei microbi ha apportato alla medicina, alla veterinaria e anche alla chimica applicata.
Nel video in apertura del post, Umberto Veronesi racconta l'appassionante cammino della medicina moderna e, in particolare, si sofferma sul contributo dato da Louis Pasteur, lo scienziato francese che può essere annoverato tra i fondatori della batteriologia, dell'immunologia e della vaccinazione.
Le idee alla base di queste scoperte non sono tutte originali di Pasteur - alcune circolavano da tempo nell'ambiente della ricerca medica - ma egli ebbe il merito di compiere un passo decisivo nell'affrontare le malattie del baco da seta, il colera dei polli, il carbonchio e la rabbia.
A Robert Koch va il merito di aver scoperto i batteri che causano il carbonchio e la tubercolosi; fu un "metodologo" in quanto stabilì quattro postulati secondo i quali un microrganismo può essere ritenuto essere l'agente causale di una patologia.
QUI, il professor Barbazza ed io abbiamo raccontato come, nel giro di pochi anni, la microbiologia divenne materia di studio nelle università; furono scoperti i sieri e i vaccini; poi fu chiarito che anche i protozoi e i virus possono essere causa di malattie, soprattutto nei paesi tropicali.
Tra gli artefici di importanti scoperte in questo campo si ricorda Aldo Castellani (Firenze, 1874-Lisbona, 1971), del quale sono ricorsi il 3 ottobre i 50 anni della morte.
Figlio di Ettore, un proprietario terriero, e di Violante Giuliani, ebbe varie vicissitudini scolastiche: iniziò gli studi di agraria, tentò di imparare la musica - che finì per detestare - e alla fine conseguì brillantemente la licenza ginnasiale (1893).
Si iscrisse al corso di laurea in medicina. Laureatosi a Firenze nel 1899, fu per un anno assistente di Grocco, poi si perfezionò in batteriologia a Bonn presso Krause; là scoprì il fenomeno dell'assorbimento delle agglutinine (fenomeno del Castellani).
Tra il 1901 e il 1902 continuò gli studi a Londra; partecipò a una spedizione in Uganda, dove nel 1903 scoprì il protozoo responsabile della malattia del sonno, noto come Trypanosoma gambiense.
Fondò il laboratorio di batteriologia nell’isola di Ceylon (oggi Sri Lanka), dove rimase fino al 1915 e presso il quale isolò e descrisse i bacilli dissenterici.
Nel 1905 dimostrò inoltre che Spirochaeta pertenuis è l'agente patogeno della framboesia tropicale; descrisse la broncospirochetosi emorragica (morbo di Castellani), la febbre columbense, le febbri tropicali, la quartana non malarica, la funicolite endemica, isolò nuove forme di micosi per trattare le quali perfezionò la soluzione di fuchsina fenicata (tintura di Castellani).
Nel 1910 sposò la signora inglese Josephine Ambler Stead; ebbero, nel 1916, un'unica figlia - che in seguito sarebbe divenuta moglie di lord Killearn.
Durante la Grande Guerra servì nell'esercito del Regno d'Italia come ufficiale medico, presso gli ospedali alleati allestiti tra Serbia e Macedonia.
Dal 1920, ritornato civile, si stabilì a Londra ma continuò a viaggiare in tutto il mondo per dar corso alle sue ricerche, per visitare pazienti illustri e per insegnare. Dotato di ingegno vivacissimo, di intuizione pronta, dell'arguzia e dello spirito tipico dei fiorentini, ebbe una vita assai intensa
Nel febbraio 1931 fu nominato direttore della Clinica delle malattie tropicali e subtropicali all'università di Roma.
Nel 1935, ottenne la nomina ad Alto consulente sanitario e ispettore superiore generale per le forze armate e per i servizi civili dell'Africa Orientale.
Nel 1937, in collaborazione con Igino Jacono, ha dato alle stampe un Manuale di clinica tropicale.
Con lo scoppio della Seconda Guerra mondiale ritornò in Italia. Nel 1946, dopo la proclamazione della Repubblica, Castellani, monarchico fedele, aveva seguito il re Umberto II in esilio e ne fu ospite fino alla morte, avvenuta il 3 ottobre 1971.
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