... tanti cari auguri di Buona Pasqua, qualsiasi significato abbia per voi questa festa!
domenica 20 aprile 2025
Da Belluno ...
venerdì 18 aprile 2025
Il buon venerdì...
Oggi, 18 aprile, è Venerdì Santo. The Good Friday - lo chiamano nei paesi anglofoni. Nelle chiese cristiane gli altari sono spogli, le campane mute. Non si celebra la messa ma una lunga funzione incentrata sulla lettura del racconto della Passione, così come è riportato nel Vangelo di San Giovanni, autore sacro che per la Tradizione è stato testimone oculare degli eventi narrati. Qualcuno ascolterà comodamente seduto in salotto questa narrazione nella versione musicale di Bach, da cui traggo il corale seguente:
lunedì 14 aprile 2025
Chiedere e chiudere...
La liturgia romana della Domenica delle Palme inizia con una celebrazione sul sagrato della chiesa, con la benedizione degli ulivi, seguita da una processione in cui si canta(va) "Benedictus qui venit in nomine Domini" o altro canto adatto.
Ho seguito la messa in televisione e, nonostante ormai mi professi agnostico, ne ho sentito davvero il bisogno, dopo aver passato il fine settimana ad abusare della pazienza del Padreterno a causa di uno dei suoi tanti emuli che è troppo convinto di essere tale - e in quanto tale si arroga prerogative che non ha.
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P. Lorenzetti, Entrata a Gerusalemme, part. |
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Cattedrale di Bari, solstizio d'estate |
sabato 12 aprile 2025
Per una settimana che santa non sarà...
Reduce dall'ascolto di un bellissimo "Flauto magico", trasmesso ieri sera su Rai 5, vi propongo l'ascolto di una fuga per organo di Bach, giusto per tentare di introdurmi ad un clima (pseudo)religioso.
sabato 5 aprile 2025
Primavera non bussa, lei entra sicura...
Oh, finalmente la primavera sembra voler arrivare anche a Belluno!
Ammirate il profilo della S'ciara dietro i ciliegi in fiore...
sabato 29 marzo 2025
La reverenza della primavera... dalle 2 alle 3.
La primavera vuol arrivare; è l'inverno che non vuol sapere di andarsene e di portare seco pioggia e freddo.
I fiori sbocciano comunque e colorano i prati di bianco e di giallo, tra pratoline e primule. Un tocco di blu e di viola lo dà Hepatica nobilis.
Poi di bianco si tingono anche il mandorlo e il ciliegio - il secondo ancora timidamente, rispetto al primo, che ha emesso qualche fiore solamente sui rami più vicini alla casa.
domenica 23 marzo 2025
Verso la fine di marzo...
All'ora indicata dalla lavagna interattiva multimediale, nella foto sopra, è iniziata - astronomicamente parlando - la primavera. Voglio salutarla con un breve commento musicale, una Romanza senza parole opera di Felix Mendelssohn.
Guardo le mie piante: alcune germogliano - come l'elicriso e le insettivore, altre emettono i primi fiori - come le camelie.
Le piante tropicali purtroppo non hanno superato l'inverno; l'elleboro nero, in vaso, sta esprimendo gli ultimi fiori, mentre trionfa l'elleboro verde nei prati.
Ecco le primule, immancabili in questo periodo dell'anno...
lunedì 17 marzo 2025
Un weekend di letture e di documentari
Tra gli appunti per le mie lezioni alle prime classi, uno spazio non indifferente è riservato all'Antartide: forse perché sono rimasto favorevolmente suggestionato da un corso seguito all'università, anni fa, tenuto da chi quelle terre lontane le esplora per studiarne i ghiacci e quanto in essi vi è scritto...
Mi piace raccontare la storia delle esplorazioni e proprio l'altra sera ho rivisto per la terza volta un film-documentario, opera di Tim Jarvis, dedicato alla spedizione Endurance, che aveva come scopo l'attraversamento dell'Antartide da una costa all'altra.
La spedizione (1914-1917) non raggiunse l'obiettivo, ma tutti gli uomini che vi parteciparono fecero ritorno a casa, grazie ad Ernst Shackleton (1874-1922), loro intrepido capitano.
La nave fu distrutta dalla forza dei ghiacci; l'equipaggio si salvò navigando sulle scialuppe fino all'isola Elefante. Da lì, cinque uomini e il capitano partirono per la Georgia del Sud, sempre a bordo di una scialuppa opportunamente rinforzata. Sbarcarono dopo quindici giorni di navigazione in mezzo ad onde gigantesche.
Giunti a terra, trovarono ghiacci, colonie di pinguini e qualche foca da catturare per potersi rifocillare. Lo stabilimento baleniero che volevano raggiungere si trovava a quaranta chilometri dall'altra parte dell'isola. Per arrivarci fu necessario arrampicarsi e attraversare le montagne: da marinai divennero alpinisti.
Giunsero a destinazione e chiesero l'aiuto di una nave baleniera per tornare sull'isola Elefante e salvare i compagni ivi rimasti. Ci riuscirono al quarto tentativo. Tutti ritornarono in Inghilterra, dopo quasi tre anni dalla partenza. Nel frattempo, era scoppiata la Grande Guerra...
In Georgia del Sud, cinque anni più tardi, Shacketon morì per un arresto cardiaco e lì fu sepolto.
sabato 15 marzo 2025
Concerti, film, libri e... vita reale.
L'altra sera ho rinunciato a leggere, scrivere, correggere... e mi sono concesso un film, trasmesso in televisione. Il titolo non ha deluso l'aspettativa: "Il concerto", diretto dal regista Radu Mihaileanu e risalente al 2009.
La trama è toccante: un teatro di Parigi invita a suonare l'orchestra del Bolshioi, ma il fax viene intercettato dal vecchio direttore, destituito trent'anni prima e ridotto a fattorino per aver disobbedito agli ordini del partito. E' l'occasione per raccogliere i vecchi professori, riscattare l'onore perduto e ricordare la solista, morta di stenti in un campo di rieducazione in Siberia, ove era stata internata per aver rilasciato un'intervista non autorizzata ad una radio occidentale. In programma il Concerto in Re maggiore per violino e orchestra op. 35, composto da Tchaikovskij, che non ascoltavo da almeno trent'anni.
Eccolo nel video sopra riportato, nell'esecuzione di Perlman, con la direzione di Bohm. Più tardi andrò a cercare il cd, chiuso insieme agli altri in un armadio che non apro da tempo: un armadio che conserva la storia di una passione - quella per la musica - coltivata a spizzichi e bocconi con la complicità di mia mamma che mi comperava le registrazioni economiche in edicola e le nascondeva in quanto qualche altro/a parente disapprovava queste distrazioni culturali.
Non si trattava tanto di distrazioni dallo studio scolastico; anzi, per queste "persone" se mi fossi accontentato della licenza media e avessi accettato di fare lavori manuali sarebbe stato anche meglio.
No, le distrazioni mi portavano lontano dall'ideale del matrimonio, un ergastolo al quale ero stato condannato dalla volontà della famiglia paterna e che è tuttora ben lungi dal diventare esecutivo, per buona pace di consanguinei scassacazzi, di pretonzoli della malora e di tutti gli altri predicatori di consuetudini che si ostinano a vomitare la loro nauseabonda morale escremenziale nella vita di chi - come il sottoscritto - aveva altri progetti, rimasti sogni irrealizzati o - per dirla con Balzac - illusioni perdute.
In questi giorni sto insegnando che la nascita e lo sviluppo della microbiologia e delle sue applicazioni in medicina, la vaccinazione, la scoperta degli antibiotici e di altri farmaci hanno permesso di sconfiggere malattie un tempo mortali, prolungando la vita media - almeno nei paesi occidentali. Un progresso, sulla carta. Ma tra me e me sono portato a pensare che concedere a taluni individui di raggiungere la soglia dei novant'anni e più e di restare qui a calpestare il futuro dei giovani in nome del matrimonio, della famiglia o di mortifere ideologie che tanti danni hanno fatto nel secolo appena passato, con la loro scia di sangue e di morte: non è un progresso. Proprio no. Regalare giorni di vita a chi li usa per calpestare quella degli altri è un delitto. Un delitto gravissimo che merita una punizione tremenda. Si, una punizione eterna...
... o meglio, forse, abbisogna di uno sguardo di autentica misericordia e tanta penitenza.
sabato 8 marzo 2025
Per sabato 8 marzo 25...
Anche questo sabato volge al termine. Mi ero ripromesso di fare tante cose e invece ho combinato poco e niente. Verifiche da passare in rassegna, altri compiti da preparare, l'impaginato di un nuovo libro da correggere: tutto è là che aspetta.
Ieri mattina, sono andato in ospedale per una visita e per un vaccino; il pomeriggio me ne sono stato tranquillo a casa, con un po' di mal di testa e tanta sonnolenza. La sera sono andato a letto presto, mentre qualcuno fuori a cena si è ricordato di me e mi ha mandato un autoscatto che ho trovato stamattina su whatsapp.
Oggi, dopo una giornata col braccio ancora dolorante (normale effetto del vaccino), voglio dedicare un pensiero al ricordo di Giuseppina Cattani (1859-1914), laureata in medicina e docente in Patologia generale presso le università di Torino e di Bologna.
Nata ad Imola in una famiglia modesta, mostrò fin da giovane una certa attitudine per le materie scientifiche. Nel 1878 si iscrisse alla facoltà di Medicina, per laurearsi con lode nel 1884. Appassionatasi alla patologia, fu accolta dal professor Tizzoni nel suo laboratorio. Sembra che abbia studiato per alcuni mesi anche a Zurigo, sotto la guida di Klebs. Tentò una serie di concorsi a cattedra, ottenendo scarsi risultati, probabilmente perché donna in un mondo dominato dagli uomini.
Nel 1889 presentò un corso libero di "batteriologia patologica", mostrandosi attenta alle novità e ai progressi nella ricerca: erano i tempi di Koch e di Pasteur. Dal 1890 si interessò del colera e del tetano; gli articoli furono tradotti anche in tedesco e l'anno successivo alcuni esperimenti posero le basi per lo sviluppo di un vaccino contro la tossina tetanica - vaccino che funzionò sugli animali ma non subito sull'uomo.
Intanto si interessò di politica, si lasciò prendere dalle idee socialiste, fu vicina a Pascoli (forse suo professore al liceo?) e fu tra le fondatrici di un "Comitato di propaganda per il miglioramento delle condizioni della donna".
Dal 1897 ritornò nella città natale, dove lavorò presso il locale ospedale, interessandosi di radiologia. I raggi X furono scoperti da Roentgen nel 1895. L'esposizione alle radiazioni è la probabile causa della lunga malattia che la condusse alla morte.
FONTE: per chi volesse approfondire, suggerisco la lettura di: A. Morandi, Medichesse a Bologna: il caso di Giuseppina Cattani (1859-1914), in Pagine di vita e storia imolesi, n. 9, 2003, pp. 209-234.
Per gli aspetti politici e civili, l'Archivio di Stato di Bologna e di Imola.
Ne avevo accennato anche in: R. Barbazza, M. Capponi, Vita e morte nell'invisibile, il breve testo dato alle stampe nel 2020.
mercoledì 5 marzo 2025
Un invito verso la primavera...
In un giorno come questo mercoledì delle ceneri in cui trionferanno musicalmente i Miserere, cantati tanto in latino quanto soprattutto in italiano per dare l'avvio alla Quaresima, io mi ritiro nella quiete della mia casa a correggere verifiche e a preparare nuove lezioni.
Un piccolo spazio musicale lo concedo a Beethoven e al suo Adagio della sonata in Do minore, conosciuta come "Patetica" - per il suo riferimento letterario a Schiller e alla forza drammatica che l'accompagna. Nulla a che vedere con il significato che diamo oggi a questo termine.
venerdì 28 febbraio 2025
Notturni di fine inverno...
Ecco: ieri, giovedì grasso, giornata intensa di lavoro. E oggi, è iniziato da qualche ora un lungo fine settimana che dedicherò alla correzione di qualche test e alla preparazione di nuove lezioni, rigorosamente in tuta e pantofole.
Vi regalo qualche scatto di questi giorni: tra meno di un mese sarà primavera, ma un inverno che non è mai davvero arrivato sembra non volersene andare.
Amo passeggiare nel centro storico, dopo aver finito di lavorare; e contemplare la nobiltà di palazzi antichi che raccontano quel che resta di un antico legame con Venezia. Lascio agli storici, locali o meno, lo sviluppo di questo racconto e mi fermo a cogliere un dialogo tra il giallo dell'illuminazione e il blu del cielo. Giallo e blu: i colori della città.
Esco per cena poco fuori città. Da un colle ammiro il giuoco delle luminarie urbane e la nebbia che sale e che copre la visuale delle montagne.
Faccio ritorno a casa e prima di barricarmi nel mio appartamento, di accendere la stufa a legna e di indossare il pigiama, colgo le luci notturne della zona artigianale di là del fiume (e degli alberi).
Sarei tentato di proporre quasi una colonna sonora: mi solletica il "Notturno" dal "Sogno di una notte di mezza estate" di Mendelssohn... e poi odo il suono delle campane che intonano l'Angelus. Il "don" mi ruba un ultimo scatto...
... e alla fine cedo alla tentazione musicale con un brano di Chopin.
Notturno in Fa minore, op. 55 n. 1
venerdì 21 febbraio 2025
Ricordando G.B. Elion
Oltre agli idrocarburi aromatici, di cui ho accennato qualche post fa, esistono anche i composti eterociclici aromatici, nei quali il sistema aromatico è definito da atomi di carbonio e da eteroatomi quali azoto, ossigeno e zolfo. Ne accennai QUI, ricordando la loro importanza per l'industria farmaceutica e un paio di libri ad essi dedicati che studiai quando ero all'università.
In questo post voglio invece ricordare Gertrude B. Elion (1918-1999), nell'anniversario della morte (21 febbraio). Laureata in chimica, lavorò per l'industria privata; non si sposò mai e vinse nel 1988 il premio Nobel per la medicina, in riconoscimento al suo lavoro sui trattamenti farmacologici e sulla scoperta di diversi farmaci utilizzati per curare una ampia varietà di malattie.
Questa grafica esamina alcuni dei farmaci chiave da lei scoperti, tutti basati sui sistemi eterociclici azotati, rappresentati dagli anelli purinici e pirimidinici - che costituiscono anche le basi azotate degli acidi nucleici.
Elion è stata nominata in quarantacinque diversi brevetti di farmaci. Nonostante il suo prolifico lavoro nel campo farmaceutico, non ha mai conseguito un dottorato di ricerca formale, ma alla fine della sua vita aveva ricevuto venticinque dottorati onorari.
La sua vita è un'affascinante storia di trionfo sui pregiudizi razziali (era ebrea, figlia di immigrati europei negli Stati Uniti) e di genere per intraprendere una carriera scientifica in un paese che solo apparentemente si è mostrato davvero aperto, anche in passato.
Stavamo esplorando nuove frontiere, poiché si sapeva molto poco sulla biosintesi degli acidi nucleici o sugli enzimi coinvolti. Mi era stato assegnato abbastanza presto il lavoro sulle purine e, fatta eccezione per alcune deviazioni nelle pteridine e in alcuni altri sistemi pirimidinici condensati, il resto del mio lavoro si concentrava quasi completamente sulle purine.
Ogni serie di studi era come un giallo in quanto cercavamo costantemente di dedurre cosa significassero i risultati microbiologici, con poche informazioni biochimiche ad aiutarci.
Poi, a metà degli anni '50, arrivò il lavoro di Greenberg, Buchanan, Kornberg e altri che chiarirono i percorsi per la biosintesi e l'utilizzo delle purine, e molte delle nostre scoperte iniziarono a prendere forma.
Quando iniziammo a vedere i risultati dei nostri sforzi sotto forma di nuovi farmaci che soddisfacevano reali esigenze mediche e apportavano benefici ai pazienti in modi molto visibili, il nostro senso di ricompensa fu incommensurabile.
Fonte: https://www.nobelprize.org/prizes/medicine/1988/elion/biographical/