Krakatau, meglio conosciuto come Krakatoa, è un piccolo gruppo di isole nello Stretto della Sonda tra le isole di Sumatra e Giava; è uno dei siti vulcanici più famosi del mondo. Si tratta di una caldera per lo più sommersa, con tre isole esterne appartenenti al bordo; un nuovo cono, Anak Krakatau (il figlio di Krakatau), forma una nuova isola dal 1927 e rimane tuttora vulcanicamente molto attiva.
Il Krakatau esplose in modo spettacolare in una devastante eruzione pliniana iniziata a maggio e culminata tra il 26-27 agosto 1883. Sono passati ormai 140 anni.
L'evento uccise più di 36.000 persone, principalmente a causa degli enormi tsunami innescati dall'eruzione che travolsero oltre 165 villaggi.
L'eruzione è stata uno dei primi eventi di cronaca globale dopo che le linee telegrafiche avevano collegato i diversi continenti.
La narrazione dei fatti è stata oggetto di varie opere letterarie: ricordo i testi di Rupert Furneaux e, più recente, di Simon Winchester.
In particolare, dal libro di Furneaux ho tratto la seguente video - lezione: l'eruzione raccontata in dieci minuti (senza entrare troppo nei dettagli tecnici, non essendo io un vulcanologo), con qualche sottolineatura su come essa abbia influenzato anche la pittura di Munch e di Ashcroft alla fine dell'Ottocento.
All'evento fu dedicato anche un film drammatico, risalente al 1969, intitolato: "Krakatoa, est di Giava". Peccato però che il vulcano si trovi a ovest, nello stretto tra Sumatra e Giava.
Immancabile l'happy end con il coraggioso capitano che guida la nave sull'onda dello tsunami generato dall'esplosione dell'isola, salvando la nave dall'affondamento. Nella realtà storica erano affondate tutte, anche a centinaia di chilometri di distanza, a causa dell'enorme quantità di energia veicolata dall'onda sismica.
Ecco il film completo, per chi volesse vederlo. Non è tanto diverso da quelli che passano in televisione ogni tanto, liberamente ispirati ai libri di Jules Verne e simili.
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