Guardando la televisione, ho potuto invidiare (e non poco) la bellezza delle acque che abbracciano Kiribati, arcipelago nell'Oceano Pacifico.
In attesa dei risultati delle analisi di questi giorni, che saranno pubblicati on-line, proprio in queste ore guardavo i siti delle facoltà di Farmacia per vedere quando è stato calendarizzato il test di ammissione. Oggi, domani... non importa: il sogno è sfumato.
Son troppo vecchio per cedere alla tentazione di iscrivermi, troppo giovane per sperare in un prossimo ritiro dal mondo del lavoro, troppo risoluto nel rifiutare posizioni come chimico (sono solo laureato in chimica e più per ripiego anche se con 110L: non ho mai voluto e non voglio esercitare quella professione), troppo deluso per sperare ancora.
E mi accontento di quello che ho: della casa lasciata dai nonni, dei miei libri, della mia solitudine (da difendere contro certi desideri di parenti e altri "cristiani"), della natura che riempie l'agognata quiete delle mie giornate. In fin dei conti, non serve naufragare in un'isola deserta: uno può anche costruirsela allargando i confini del cuore per far spazio ad un oceano di silenzio.
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