lunedì 14 agosto 2023

La furia delle montagne

Stamattina alle 10 e un quarto, su Sky cinema action, trasmetteranno Dante's Peak - la furia della montagna, un film drammatico del 1997 che - nella finzione - racconta la storia di un vulcanologo, Harry Dalton - impersonato da Pierce Brosnan

Sofferente per la morte della compagna durante una campagna di studi in Colombia (con un riferimento a quanto accaduto nel 1993 nel cratere del vulcano Galeras, ove persero la vita nove persone), lo studioso è inviato a Dante's Peak, un paesino ai piedi di un vulcano quiescente da diverse migliaia di anni.

Alcuni segni fanno presagire un prossimo risveglio: scosse sismiche, acidificazione delle acque di un lago, emissioni di anidride solforosa, apertura di crepe nel suolo, aumento della temperatura dei terreni, animali morti sia nei boschi sia nelle acque. L'allarme, lanciato dallo studioso, resta inascoltato: quando l'eruzione comincia, è troppo tardi e nell'abitato si scatena il panico.

Gli effetti speciali con cui sono realizzate le scene catastrofiche meritano una particolare sottolineatura, trattandosi di un film di 26 anni fa: non c'erano di certo i mezzi tecnologici di cui il cinema dispone oggi, ma le scene sono costruite con vera maestria ed efficacia. La trama è abbastanza prevedibile e non mancano anche gli errori e le incongruenze, che possiamo leggere QUI. Sempre di un film si tratta.

La scena dell'auto inseguita dal flusso piroclastico ricorda molto una celeberrima foto scattata durante l'eruzione del vulcano Pinatubo, nelle Filippine, avvenuta nel giugno 1991: sopra la finzione, sotto la tremenda realtà.


Secondo i commentatori più esperti, la sceneggiatura del film, pur attingendo alle descrizioni di vari eventi vulcanici avvenuti nel mondo tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta, s'ispirerebbe largamente alla catastrofica eruzione del Monte Sant'Elena, accaduta il 18 maggio 1980, durante la quale collassò una parte della montagna, dando origine a una nube ardente che portò distruzione per decine e decine di chilometri. Eccone uno scatto.


Tornando al film, il passaggio più toccante vede una bambina in lacrime mentre stringe il suo gattino, indicato dalla freccia, seduta sotto una veranda: di fronte a lei tutti corrono impazziti e nessuno se ne cura, nella più totale indifferenza.


L'indifferenza: è questo alla fine il vero male da temere, non le eruzioni o le altre catastrofi naturali. Il dannunziano "me ne frego" si contrappone al milaniano "I care". E qui rispetto la volontà di ciascuno: di pensare come meglio gli aggrada, di agire coerentemente o meno col suo pensiero, di cambiare canale o di passare ad un altro sito web.

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