Nel post di oggi riprendo in parte il testo dell'amico e collega di matematica, prof. dott. ing. Simone Tramontin, pubblicato sull'edizione odierna de "Il Gazzettino di Belluno" - che potete leggere integralmente nella foto sottostante.
L'incipit - che riproduco - ci ricorda come in queste notti, nuvole permettendo, possiamo ammirare le Perseidi, sciame meteorico studiato nel 1862 da Giovanni Virginio Schiapparelli (astronomo e dott. ing. pure lui) che ne individuò l'origine nei frammenti della coda della cometa Swift-Tuttle.
Il nome di Perseidi ci riporta ai numerosi figli di Perseo, l'eroe greco che sconfisse Medusa. Così lo raffigura Cellini, nella scultura bronzea che a Firenze si trova sotto la loggia dei Lanzi, da me fotografata a fine maggio.
La mitologia romana ci riconduce invece al seme di Priapo, divinità della fecondità dei campi affetta da una disfunzione erettile chiamata priapismo in suo onore; e l'amore per la letteratura italiana ci riporta a Pascoli e al suo X agosto (che non si legge "per agosto", come abbiamo udito anche recentemente, grazie!).
(immagine e fotocomposizione dal web) |
Lasciamo spazio ora alla penna di Tramontin, che pur nella prosa dei suoi pixel giornalistici ci propone un esordio assai poetico...
Sogni, desideri, speranze. Stanotte, sguardo puntato al cielo, a caccia di stelle cadenti, le “lacrime di San Lorenzo”. Inquinamento luminoso permettendo. I cieli italiani sono diventati luminosissimi e dagli anni ‘90 ormai la luce delle città sta cancellando le stelle. Ma ai sognatori bellunesi andrà comunque decisamente molto meglio che ai sognatori di altre città: Belluno rimane ancora l’unica provincia del Veneto dalla quale si riesce ad ammirare in tutta la sua bellezza la Via Lattea. [...] Il cielo naturale così com’era non lo conosciamo più da tempo; ma la notte di San Lorenzo può regalare ancora speranze a chi guarderà, proprio dalle Dolomiti, le stelle cadenti. Che, beninteso, non sono stelle: se non altro perché, cadessero davvero stelle, il cielo a quest’ora sarebbe già vuoto. Sono semplici meteoroidi, originati da un'antica cometa che, entrando nell'atmosfera, si incendiano, mostrandosi come scie luminose. Ma non per questo meno affascinanti. Da stasera al 13 agosto il picco delle Perseidi (la replica, a novembre: le Leonidi). Spettacolo garantito: a patto di scegliere un buon posto dal quale osservarle, evitando di mettere a rischio i sogni per colpa dell’inquinamento luminoso. [...]
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