Il breve soggiorno in Valsugana è terminato in riva al lago di Levico. Un colle separa questo lago da quello di Caldonazzo - a destra, con una maggiore superficie. Là nasce il fiume Brenta.
Sul colle è adagiato l'abitato di Tenna e presso i ruderi dell'antico forte asburgico ho avuto modo di scattare delle foto dell'uno e dell'altro lago. Ecco Caldonazzo...
... ed ecco il lago di Levico, circondato da un bel sentiero (segnato in rosso sulla cartina sopra) che ho in parte percorso a piedi, sempre accompagnato da Filippo come guida.
Lungo il tragitto ho dato sfogo a tutta la mia passione per la fotografia a tema naturalistico.
Presso le acque del lago nidificano diverse specie di palmipedi...
... mentre nelle acque, qua e là, si riesce a cogliere la presenza di un'importante fauna ittica.
Quando il sentiero si addentra tra gli alberi, si avverte la presenza - quasi magica - di creature fantastiche.
I giochi della luce e dei colori avrebbero ispirato i maestri del pennello...
Anche questo...
E poi questo...
E questo ancora...
Per non parlare delle ninfee...
Il pensiero non può non correre a Monet, anche se certi dettagli fanno battere il cuore più al professore di Scienze Naturali che al pittore, come l'ape nel fiore e le gocce di rugiada sui petali.
E nello specchio d'acqua, i colori si annegano e si mescolano come in un acquerello.
Levico Terme è un ridente centro abitato celebre per le sue fresche acque minerali, con il pH leggermente acidulo, ricche di ferro (acque ferruginose), con tracce di arsenico e prive di eccessi di carbonati. Altre informazioni si possono leggere qui sotto.
Le sorgenti più importanti si trovano nella località di Vetriolo Terme: il nome dato al luogo riprende una caratteristica dell'acqua, la debole acidità, dovuta alla presenza di solfati e fosfati.
Vetrioli erano un tempo designati quei composti che oggi chiamiamo solfati:
- vetriolo bianco = solfato di zinco
- vetriolo verde = solfato ferroso
- vetriolo blu = solfato rameico
Olio di vetriolo era il nome dato dagli alchimisti all'acido solforico: essi lo ottenevano attraverso la distillazione a secco dei solfati. Poi svilupparono altri metodi, ma su questi non mi dilungo (li ho raccontati nel mio libro e altrove).
Fattasi ora di abbandonare il luogo e le amenità chimico-naturalistiche, Filippo ed io abbiamo pranzato da sua nonna prima di prendere la strada per Feltre.
(fine)
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