Sono stato tentato dallo scrivere un testo per raccontare la Chimica Organica a mia madre, giusto per renderla un poco più consapevole di quel che dovrebbe combinare in casa fin dal mattino, quando accende il gas per fare il caffè, e nel resto della giornata.
Il gas che utilizziamo in casa (noi fam. Capponi) è stoccato in una bombola in giardino. Si tratta di propano, un idrocarburo ottenuto dalla lavorazione del petrolio, formato da tre atomi di carbonio e otto di idrogeno. Il propano è un combustibile: si combina con l'ossigeno dell'aria per dare acqua, anidride carbonica e calore.
Il calore è usato per scaldare l'acqua nella caffettiera. L'acqua è il solvente che, in opportune condizioni di temperatura e pressione, passa attraverso la polvere di caffè sul filtro per estrarre gli aromi e altre sostanze - come la caffeina (un alcaloide).
Tutte queste sostanze contengono carbonio, anche se in proporzioni differenti. Un atomo di carbonio si combina con altri atomi di carbonio per formare catene o anelli; si combina anche con idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo e fosforo e questo basta per definire le molecole di molti milioni di composti.
L'idea di raccontarlo alla genitrice per iscritto è nata dopo aver osservato il pesto alla genovese in frigo senz'olio a coprirlo: pian piano annerisce (QUI il prof. Bressanini spiega un semplice accorgimento per evitare ciò). Anche la frutta tagliata (banane, pesche, mele...) se lasciata all'aria imbrunisce. Perché? Perché si ossida - risponderete. Bravi. In particolare, ad ossidarsi sono composti che appartengono alla classe dei fenoli, che si trasformano in chinoni (dal colore più scuro). I fenoli sono antiossidanti proprio per questa capacità di ossidarsi velocemente, prima di ogni altro composto. Si sacrificano, trasformandosi in chinoni (e nell'organismo, poi, questi chinoni sono a loro volta ridotti oppure coniugati con sostanze che li rendono innocui). Un antiossidante più rapido ancora ad ossidarsi è la vitamina C: e infatti le brave massaie sanno che basta cospargere la frutta tagliata con succo di limone o di altri agrumi (ricco di vitamina C) per prevenirne l'imbrunimento.
Avrei voluto raccontare a mia madre dei profumi dei fiori (e di certe spezie: vaniglia, cannella...) dovuto alle aldeidi; o degli aromi fruttati, dovuti agli esteri.
Una lunga parentesi è meritata dagli acidi carbossilici; dagli zuccheri e dai dolcificanti (mio tema monografico nelle lezioni del prossimo anno accademico); da grassi, saponi e detergenti; da fibre e materie plastiche; da coloranti, vernici, colle, solventi, cosmetici, farmaci, pesticidi... tutti contengono carbonio, combinato con altri elementi e sono oggetto di studio della Chimica Organica.
Qua e là si trovano anche aneddoti interessanti e soprattutto esempi di cose da non fare: cominciamo a non imitare Federico Augusto Raschig (1863-1928), che mescolava candeggina (soluzione acquosa di sodio ipoclorito) e ammoniaca per preparare l'idrazina (un composto formato da azoto e idrogeno: non essendoci il carbonio, siamo nel campo della chimica inorganica), secondo un brevetto registrato nel 1907.
Lui sapeva quel che faceva, la casalinga malaccorta no e rischia di intossicarsi a causa dello sviluppo di gas irritanti (clorammine). Un mese fa abbiamo letto la notizia di una casalinga spagnola di 30 anni che ha pulito la cucina con candeggina e ammoniaca ed è morta intossicata dalle esalazioni.
Alla fine, ho accantonato l'idea di mettermi a scrivere, riponendola per ora in un cassetto:
- primo, perché nel panorama editoriale qualcosa di simile esiste già (cito, oltre ai libri del sopra ricordato prof. Bressanini, solo "Storia e storie della Chimica Organica", di G. Di Modica) anche se magari il taglio è sempre "accademico" e molto meno "pratico" e "aneddotico" di come io lo penserei (orbitali e quant'altro lasciamoli agli addetti ai lavori, non a casalinghe, parrucchiere, estetiste...);
- secondo, perché ho realizzato che ne sarebbe uscito un mattone illeggibile comunque: troppe sarebbero le cose da dire e il troppo stroppia. Ma magari una rassegna sugli acidi organici, qua sul blog, la pubblicherò lo stesso. E poi, ho già scritto una piccola dispensa di Chimica Organica ad uso didattico-divulgativo che distribuisco via e-mail ai miei alunni, anche se è davvero molto semplice e deficitaria di molte curiosità.
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