domenica 25 marzo 2018

Grüße aus Zürich!

Pubblico in questo post qualche foto che il buon Thomas, carissimo amico e dottorando in chimica, ha condiviso con il sottoscritto da Zurigo.

Con i suoi oltre 400mila abitanti, Zurigo è la maggiore città della Svizzera, oltre che capoluogo dell'omonimo cantone, costruita in riva all'omonimo lago.


A Zurigo tentò la sua riforma il teologo Zwingli: guardandosi un po' intorno, non si può dire che oggi manchino chiese (riformate e cattoliche).


Zurigo è sede di un'università e del celebre politecnico (ETH): per quelle aule, quei laboratori e quei corridoi sono passati decine di premi Nobel, da Werner a Haber, da Debye a Heck - per restare nel mondo della Chimica. 

All'interno di ogni istituto c'è un museo che raccoglie cimeli e testimonianze del passaggio di importanti scienziati. Ecco i campioni di spirofluorene prodotti da Prelog in una vetrina...


... oppure i primi "pionieristici" esperimenti sull'NMR ...


In realtà, tra le foto che mi ha mandato Thomas, quelle che più mi hanno affascinato riguardano la geologia e la mineralogia più che la Chimica (scienza relegata ormai nel novero dei ricordi).


Ecco la Svizzera e la sua geologia in una carta d'epoca. E ora concediamoci un giro virtuale tra le bacheche del museo mineralogico per ammirare i campioni ordinati ed esposti secondo la classificazione di Nickel-Strunz. Ecco i silicati...


... seguiti da carbonati e solfati ...


... quindi da aloidi e fosfati ...


... e da qualche cristallo ...


... anche di uso "commerciale".


Non si può non rimanere a bocca aperta di fronte ai fossili e alle testimonianze di forme di vita che hanno abitato il nostro pianeta in ere lontane, ben conservati nei locali immensi del museo di Storia Naturale.


Insomma, se Parigi val bene una messa, Zurigo val bene un dottorato di ricerca in Chimica! Grazie a Thomas per le foto da cui è stata tratta questa selezione. A presto con ulteriori news!















venerdì 23 marzo 2018

QUALCHE BRANO SUL RIO VINAGRE...

Riporto in questo breve post una selezione di testi in lingua italiana dedicati alle acque del Rio Vinagre, il "fiume dell'aceto" citato nel primo articolo, tratto dal "bullettino scientifico" dell'Antologia di Viesseux (giugno 1825). Tale corso d'acqua scorre sulle Ande, nel sud dell'odierna Colombia, ai piedi del vulcano Puracé.


Lo stesso tema è stato ripreso e trattato da Giulio Ferrario (1767-1847), ecclesiastico e bibliotecario lombardo, nel 1828, all'interno della sua monumentale opera dedicata al "Costume antico e moderno" di tutti i popoli della Terra.



Altri testi interessanti si trovano su testi in lingua inglese, come il Boston Journal (sempre del 1825) e il Dublin Journal del 1833 - nel quale sono riportati i dati delle analisi delle acque, effettuate da Boussingault. Le acque vulcaniche risultano ricche di acido solforico e altri ioni inorganici: lo studioso riporta anche le reazioni impiegate per le determinazioni, sfruttando i classici reagenti dell'analisi gravimetrica tradizionale: cloruro di bario per i solfati, nitrato d'argento per i cloruri, acetato di piombo per i solfuri, tintura di tornasole per il pH, etc.




giovedì 15 marzo 2018

Alcune annotazioni sui gas


Anassimene nell'antichità indicò l'aria come arché; Empedocle la inserì tra i quattro elementi e Aristotele riprese Empedocle nei suoi scritti sulla Natura. A Filone di Bisanzio, un autore del III secolo, probabilmente allievo di Ctesibio, si deve un semplice esperimento per evidenziare la presenza dell'aria, realizzato capovolgendo un'anfora di creta in una bacinella colma d'acqua e osservando le bollicine d'aria che ne uscivano.

Nel XV secolo, Leonardo da Vinci intuì che nell'aria dovesse esserci un "principio" capace di mantenere la vita animale e la combustione, distinto da un "principio non vitale".

Nel XVI secolo, Paracelso descrisse la preparazione di un'aria infiammabile (che oggi chiamiamo idrogeno) per reazione di un acido con un metallo (stagno, zinco, ferro).


Nel XVII secolo, J. Van Helmont studiò l'anidride carbonica emessa dalla fermentazione, dalla decomposizione del calcare, dalla combustione di legna e carbone; introdusse il termine "gas". Gli studi sull'anidride carbonica furono ripresi nel secolo successivo da Hales (che inventò il bagno pneumatico per raccogliere i gas), da Black e da Fontana.

Nel XVIII secolo Joseph Priestley preparò diverse sostanze gassose: ammoniaca, anidride solforosa, ossido nitrico, protossido di azoto, ipoazotide e soprattutto l'ossigeno (per decomposizione di HgO, 1° agosto 1774). Descrisse i suoi risultati nel libro "Osservazioni ed esperimenti su diversi tipi di arie").


Alessandro Volta raccolse nelle paludi del fiume Lambro dei campioni di quella che chiamò "aria infiammabile di palude" - composta principalmente da metano - e che descrisse nelle lettere al Padre Campi.

Carl Wilhelm Scheele descrisse la preparazione del cloro per reazione di MnO2 con l'acido cloridrico. Il cloro è un gas giallo-verdognolo, soffocante e il suo colore ispirò Ampere nel dargli il nome (dal greco chloros = verdognolo).

John Davy osservò che per reazione del cloro con il monossido di carbonio, alla presenza della luce (phos, in greco), si forma il fosgene: COCl2

Emanuele Paternò, alla fine dell'Ottocento, preparò il fosgene facendo passare una miscela di cloro e monossido di carbonio su carboni attivi a temperature comprese tra i 50°C e i 100°C.


Cloro e fosgene furono utilizzati come aggressivi chimici durante la Prima Guerra Mondiale e in altri eventi bellici. 

Oggi sono necessari per importanti sintesi industriali, anche se si cerca di sostituirli con sostanze meno pericolose (Green Chemistry chlorine free).

Le proprietà fisiche dei gas si riassumono specificando quattro variabili: pressione, volume, numero di moli e temperatura assoluta.

Tali grandezze sono legate dalla formula che esprime la legge dei gas ideali (o gas perfetti):


PV = nRT

ove R è la costante dei gas - che vale 0.0821 L atm / (K mol).

Una mole di qualsiasi gas, a 273.15 K e P = 1 atm, occupa il volume molare standard V = 22.41 L (principio di Avogadro - Ampere).

Per calcolare il volume occupato da più moli di gas diversi a 273.15 K e P = 1atm, basta moltiplicare il volume molare standard per il numero di moli.

Per calcolare il volume occupato da una stessa quantità (moli) di gas a diverse temperature, basta ricordare che il rapporto tra V e T è costante e quindi si imposta la proporzione 


Viniziale : Tiniziale = Vfinale : Tfinale 

e si risolve. T è sempre espressa in K.

lunedì 12 marzo 2018

Rime de na òlta...


Eccomi qua, qualche anno fa, in versione 
"poeta dialettale" (virgolette d'obbligo!) 
per la Valcantuna di Diego Rizzo.

venerdì 9 marzo 2018

venerdì 2 marzo 2018

Breve...


Quest'anno l'inverno non vuol saperne di andarsene via, ora come tra una ventina di giorni, quando l'equinozio segnerà l'inizio della Primavera.

La malinconia della neve che continua a scendere e a coprire gli anemoni ormai morti, gli ellebori verdi piegati dal gelo, le primule avvizzite dal freddo lascia spazio a un ultimo, piccolo gesto di carità: dar da mangiare agli uccellini affamati e agli altri animali selvatici e domestici. 

Una semplice "palla di grasso" appesa al ramo di un albero è nulla per noi, ma è tanto (forse tutto, visto che dà la garanzia di sopravvivere) per i piccoli volatili che popolano il sottobosco. 

Buon fine settimana.

mc

Neve sui tetti e luce che scrive...