domenica 30 aprile 2023

The last experiment ?

Ecco la reazione di precipitazione tra il carbonato di sodio e il solfato di magnesio

In due recipienti distinti, abbiamo (io e i miei discepoli) preparato le soluzioni dei due sali: poi abbiamo gocciolato la soluzione del primo nel recipiente contenente la soluzione del secondo.

All'inizio, sembrava non succedesse nulla: poi il miscuglio ha cominciato a intorbidirsi e si è formata una massa bianca che lentamente (molto lentamente!) ha cominciato a depositarsi sul fondo della provetta.

Sopra ammirate il precipitato bianco di carbonato di magnesio ormai depositato sul fondo della provetta con la soluzione acquosa contenente solfato di sodio, posizionata tra i barattolini che contengono i reagenti precursori e la pipetta usata per trasferire la prima soluzione nella seconda.

Tutto questo per spiegare (1) come si formi un precipitato e (2) che questo può originarsi anche nelle vie biliari e nelle vie urinarie dando luogo ai dolorosi calcoli. In ambiente biologico subentra tuttavia un delicato gioco di equilibri dovuto al ruolo delle membrane. Gli equilibri sono governabili con una corretta alimentazione e una sufficiente idratazione: i dettagli li tralasciamo.

Buona domenica, buon primo maggio e buona lettura! Come non avete niente da leggere? C'è sempre Incoscienze naturali che vi aspetta (link in alto) con la possibilità di segnalarmi eventuali refusi - che ovviamente ci sono. Mettiamo via il piccolo chimico e giochiamo alla caccia all'errore!

giovedì 27 aprile 2023

2.7 - 0.4 = 2.3

Dopo una mattinata complessivamente appagante, rivolgo alcuni pensieri a cose molte personali. La prima: il ricordo di mia nonna, che oggi avrebbe compiuto novant'anni, se non fosse mancata due anni e mezzo fa. Non per il covid, non con il covid, ma per un'altra patologia: non esiste solo il covid.

La seconda: quanto belli sono i prati che fioriscono e le api che lavorano di fiore in fiore, con gli altri insetti impollinatori?

La terza: oggi ho sviluppato una lezione sull'escrezione nel regno animale, concludendo con una sommaria descrizione di cute, polmoni e intestino e sistema urinario nell'uomo.


Nella parte finale della lezione il discorso è caduto sulla formazione dei calcoli renali per precipitazione di sali di calcio e di magnesio, cristallizzazione e accrescimento.


Che cosa significa precipitazione? Che cosa significa cristallizzazione? Come avviene l'accrescimento di un cristallo? I quesiti che si sono susseguiti mi hanno spinto a ideare e a proporre un semplice esperimento: la formazione di un precipitato. In vitro, ovviamente. Per un chimico il termine precipitato è familiare; per chi non si occupa di reazioni, un po' meno. Di questo vi dirò in un successivo post


Invece, vi confesserò che ero quasi tentato di sezionare un rene di coniglio (foto sopra, realizzata nella cucina di casa) per mostrare come appaiono zona corticale, zona midollare e bacinetto renale: poi ho desistito, ricordando che il rischio microbiologico è sempre in agguato e che quando si propongono attività didattiche - qualunque esse siano - è necessario osservare sempre le norme di sicurezza. Ed è per questo che la reazione di precipitazione interesserà sali inorganici poco pericolosi (al massimo: lassativi) ma di sicuro effetto per quanto voglio mostrare.

martedì 25 aprile 2023

25.04.23

Il risveglio non è stato dei migliori, stamattina. 

Da un lato sono andato a letto amareggiato dopo aver visto il film dedicato a Franz Jagerstatter (1907-1943), il contadino austriaco che rifiutò l'arruolamento nell'esercito tedesco e il giuramento di fedeltà a Hitler e che per questo fu ghigliottinato; e soprattutto dopo aver letto un articolo in cui si narrava che, negli anni Sessanta, in Italia, gli obiettori di coscienza al servizio militare, rinchiusi come animali da soma nel carcere di Gaeta, erano costretti a servire i due nazisti ivi detenuti, condannati per essersi macchiati di due efferate stragi - alle Fosse Ardeatine e a Marzabotto. Trovate il testo su Huffington Post a firma di Gianni Del Vecchio, in data 5 settembre 2021: QUI.

Dall'altro mi sono risvegliato con cupi pensieri riguardanti le mie vicissitudini personali: dovrei essere grato del percorso che ho fatto finora e del bene che posso compiere ogni giorno, per quanto modesto, e invece sono rattristato dal fatto che non ho realizzato nulla di quanto desiderassi veramente per la mia vita e sono sfinito dal continuo combattimento contro chi ancora vuol impormi le sue scelte - e tengo a dire che finora non ho realizzato nemmeno queste.

Mi chiedo: davvero ci siamo liberati di quegli dei, di quelle famiglie, di quelle patrie, di quegli ideali mortiferi che tante lacrime e tanto sangue hanno sparso nel secolo appena passato? O ad essi è stato cambiato solamente il nome e il colore dell'uniforme? 

Personalmente, non sono turbato da passate aquile, fasci, falci e martelli - o croci d'ogni sorta. Temo, al solito, che il vicino di casa, la lattaia, il tabaccaio o chi altro indossi ancora una divisa (non necessariamente nera o verde oliva) e si senta il super-uomo depositario e paladino di chissà quale verità, in nome della quale schiacciare chi non si allinea, chi dubita, chi pensa altrimenti. E non parlo di pensiero critico, espressione oggi assai infelice che una certa area ci ha insegnato essere sinonima di pensiero unico. Ma di questo ho scritto altrove e non mi ripeto.

Ho come l'impressione che nel cuore dell'Europa il copione si stia ripetendo nuovamente con gli stessi personaggi - sempre in cerca d'autore: la Germania unita, la sua egemonia (un tempo culturale, poi tecnica e militare e ora economico-finanziaria), la follia che anima certe scelleratezze, l'oppressione dei popoli chiamati a salutare nuove bandiere e a schierarsi dalla parte sbagliata ancora una volta. 

Sbaglierò io, ovviamente, ma non posso illudermi di poter festeggiare un'autentica liberazione in questa giornata. E allora glisso e ricordo San Marco, la sua città - Venezia, la sua piazza, la sua basilica e il suo campanile: segni di una gloria trascorsa e di una libertà calpestata dalla storia - che per buona pace dei puristi non è affatto maestra di vita. Manzoni ci ricorda come questo titolo spetti unicamente alla Provvidenza, con la maiuscola: ella solo, a quanto pare, sa portare un autentico rinnovamento nel noioso e cruento copione che la miseria degli uomini si ostina a mettere in scena inseguendo falsi dei, vecchie famiglie e piccole patrie.

Mi chiedo infine se la Provvidenza - quella del Manzoni - esista davvero o sia, come scriveva Verga, solamente una vecchia barcaccia che cola a picco col suo carico di lupini, travolta dall'ennesima burrasca. 

Per concludere: che m'importa? Insegno che conta ciò che si è, ciò che si fa, ciò che si ha e soprattutto ciò che si dà - cosa, quest'ultima, che andrebbe messa davanti a tutte le altre, in ordine alfabetico e non solo. 

venerdì 21 aprile 2023

Caenorhabditis elegans e i cannabinoidi

Uno studio recentissimo ha scoperto che i nematodi esposti alle sostanze chimiche della Cannabis hanno la "fame chimica" - una fame persistente di cibo gustoso - proprio come le persone. 

Quando sono sotto tale influenza, i vermi Caenorhabditis elegans scelgono di nutrirsi più a lungo del normale e mostrano una maggiore preferenza per i loro cibi preferiti di alta qualità rispetto a opzioni meno nutrienti.

Lo studio, pubblicato il 20 aprile scorso su Current Biology, suggerisce che il meccanismo con cui la cannabis influenza l'appetito si sia evoluto più di 500 milioni di anni fa, quando i percorsi evolutivi di C. elegans e umani si sono discostati. Questa comunanza in tutto il regno animale suggerisce che C. elegans potrebbe essere usato per studiare come la cannabis colpisca il sistema nervoso umano.

"Più sappiamo a livello di base sulla fisiologia della droga, più sana sarà in definitiva la nostra società", afferma Shawn Lockery, neuroscienziato dell'Università dell'Oregon a Eugene che ha guidato la ricerca.

Lockery e i suoi colleghi sono stati ispirati a condurre gli esperimenti dopo che lo stato dell'Oregon ha legalizzato l'uso ricreativo della cannabis nel 2015. "Avevamo la marijuana nel cervello, in senso concettuale", dice.

Le molecole di cannabinoidi derivate dalla pianta di cannabis si legano agli stessi recettori delle molecole naturalmente presenti nel corpo, chiamate endocannabinoidi. Questi recettori si trovano nel cervello e in molti altri tessuti, e si pensa che il sistema endocannabinoide regoli funzioni chiave, come il sonno, la memoria, l'ansia e l'alimentazione.

Il gruppo di ricerca si è già specializzato in test di scelta del cibo che prevedono di mettere C. elegans in un labirinto a forma di T contenente due opzioni alimentari e osservare a quale i vermi scelgano di avvicinarsi. Per studiare gli effetti comportamentali dei cannabinoidi, i ricercatori hanno immerso i vermi in una soluzione dell'endocannabinoide anandamide prima di metterli nel labirinto.

I vermi che hanno ricevuto questo bagno di endocannabinoide sembravano sviluppare un appetito maggiore. Quando si trovavano nel labirinto, mostravano una maggiore preferenza per i batteri nutrizionalmente superiori rispetto ai loro coetanei sobri e passavano più tempo a mangiare. 

I vermi sotto l'influenza di anandamide hanno anche mostrato meno interesse per i batteri nutrizionalmente inferiori. Questi effetti si sono manifestati solo in C. elegans che aveva recettori endocannabinoidi funzionanti.

"La cosa che mi ha sorpreso è stata la perfetta armonia di tutto", afferma Lockery. In esperimenti successivi, i ricercatori hanno testato gli endocannabinoidi su vermi geneticamente modificati per avere recettori dei cannabinoidi umani. 

I vermi modificati hanno risposto allo stesso modo. I ricercatori hanno individuato l'effetto dei cannabinoidi su uno dei principali neuroni olfattivi che rilevano il cibo - che, nei vermi trattati con il farmaco, è diventato più sensibile agli odori del cibo preferito e meno sensibile agli odori del cibo scadente.

Ricerche passate hanno dimostrato che i cannabinoidi causano questo tipo di "alimentazione edonica" in mammiferi diversi dall'uomo, inclusi ratti e primati. L'ultimo lavoro aggiunge C. elegans all'elenco, indicando che i recettori dei cannabinoidi e i comportamenti influenzati dai cannabinoidi si sono evoluti molto tempo fa, come afferma Kent Berridge, neuroscienziato dell'Università del Michigan ad Ann Arbor.

"Sapevamo che i neurotrasmettitori sono antichi e conservati da molto tempo", afferma Berridge. "Ma che abbia la stessa funzione di promuovere il consumo, specialmente, in questo caso, di cibi ricchi di nutrienti è notevole."

Le somiglianze suggeriscono che C. elegans potrebbe fornire un modo economico per modellare il modo in cui i composti derivati ​​dalla cannabis influenzano il sistema nervoso nelle persone.

La ricerca sulla cannabis continuerà ad espandersi man mano che la droga diventerà legale in più regioni, afferma Anne Hart, neuroscienziata della Brown University di Providence, Rhode Island. 

"In passato studiare questi composti era davvero difficile", afferma Hart. "Nei prossimi cinque o dieci anni impareremo molto di più in questo campo, permettendo ai ricercatori di capire come funzionano davvero questi composti".

Riferimenti

Levichev, A. et al. Corr. Biol . https://doi.org/10.1016/j.cub.2023.03.013 (2023).

Recensione da Nature, doi: https://doi.org/10.1038/d41586-023-01376-4

domenica 16 aprile 2023

Buona domenica!

La natura continua a regalarmi tante, piccole e positive emozioni: i ciliegi imbiancati, i fiori nei prati e la neve che va e viene sulla cima di monti.


Il pansé ci ricorda come la vita risorga anche tra le morte pietre del selciato e si affermi con un silenzio prepotente, mentre noi ascoltiamo in musica la divina misericordia, che di generazione in generazione si stende su quanti temono Dio, cantata da Bach nel suo Magnificat.


J.S. Bach, Et misericordia - dal "Magnificat" BWV 243 - P. Herreweghe, dir.

venerdì 14 aprile 2023

Pasqua con la neve...

Il bianco della neve, caduta stanotte, contrasta con il bianco del marasco e il giallo dei narcisi, in primo piano.


Le cime innevate riportano i colpi di coda di un inverno che quest'anno non è mai davvero arrivato: niente Natale con la neve - e adesso siamo nell'Ottava di Pasqua.


Andando al lavoro, ecco ancora montagne innevate...


... innanzi ad esse si erge maestoso il campanile della cattedrale di Belluno - progettato da Filippo Juvarra agli inizi del Settecento.

"Urca! Urca! Tirulero... oggi splende il sol" -canterebbe adesso il gallo menestrello del vecchio Robin Hood disneyano. Ricordate?

Buon fine settimana!

lunedì 10 aprile 2023

Pensieri sul tulipano


Facendo un gesto un po' avventato, durante l'effettuazione di alcuni lavori in giardino, ho innavvertitamente reciso il gambo di un tulipano, che ho raccolto e messo in acqua.


Era ancora verde: lasciandolo vicino alla finestra, ho potuto osservare l'ingiallirsi dei petali.


Ecco il fiore sbocciato mentre si allieta al sole della sera. Che la luce sia trasformata in energia chimica dai suoi cromoplasti?


Avete letto bene: non cloroplasti (che contengono la clorofilla e stanno nelle cellule delle foglie verdi) ma cromoplasti (che contengono i pigmenti colorati).


Secondo i risultati di recenti studi risalenti al 2015 e condotti all'Università di Barcellona, dei quali possiamo leggere in prima battuta qualche cosa QUI tra le righe di un interessante approfondimento didattico,  i pigmenti dei cromoplasti assorbirebbero la radiazione luminosa e convoglierebbero l'energia in una successione di reazioni che al termine permette la produzione di ATP, realizzando quella che è chiamata respirazione cromoplastica.


Ammiriamo allora il fiore reciso già aperto mentre sotto i suoi fratelli in giardino sono appena ingialliti e presto sbocceranno.


Com'è noto, la clororespirazione è un processo respiratorio localizzato nei cloroplasti tilacoidi che consiste in una catena di trasporto di elettroni dal NAD(P)H all'ossigeno. Questa catena respiratoria coinvolge il complesso NAD(P)H deidrogenasi, il pool plastochinonico e la plastidide ossidasi terminale (PTOX), e probabilmente funge da valvola di sicurezza per prevenire l'eccessiva riduzione del meccanismo fotosintetico in condizioni di stress. 

L'esistenza di un'attività respiratoria simile nei plastidi non fotosintetici è stata meno studiata. Recentemente, è stato riportato che i cromoplasti del frutto del pomodoro presentano un'attività di consumo di ossigeno legata alla sintesi di ATP. 
Gli etioplasti e gli amiloplasti contengono diversi portatori di elettroni e alcune subunità dell'ATP sintasi, quindi potrebbero ospitare un processo respiratorio simile.


L'immagine mostra il modello proposto per la cromorespirazione dagli autori degli studi. La catena di trasporto degli elettroni si trova nelle membrane interne dei cromoplasti e l'ingresso degli elettroni attraverso NADH e NADPH avviene dal lato stromale. 
I portatori di elettroni mostrati sono: Ndh-1, complesso NAD(P)H deidrogenasi; Ndh-2, NAD(P)H deidrogenasi di tipo II; PDS, fitoene desaturasi; PTOX, ossidasi terminale plastidica; Cyt b6f, complesso del citocromo b6f; Cyt c6, citocromo c6. 
Viene proposta una possibile citocromo c ossidasi o simile (ossidasi). Viene mostrato anche il complesso ATP sintasi. Le reazioni di trasferimento di elettroni sono indicate da frecce nere e il movimento di protoni attraverso la membrana da frecce bianche.

FONTE: 

domenica 9 aprile 2023

venerdì 7 aprile 2023

Rami secchi...


Quando autentica tradizione e severa devozione si sono incontrate, hanno dato alla luce a numerosi pii esercizi per commemorare le ultime ore di Gesù (segnate dall'orologio della Passione, sopra riportato), le sue estreme parole sulla croce, la deposizione e la solitudine di Maria presso il sepolcro, nell'attesa della domenica di Pasqua.


La Via Crucis è certamente il più popolare, sia nella forma redatta da Leonardo di Porto San Maurizio (1676-1751) sia in forme più aggiornate che cedono meno alla tentazione del dolorismo e al desiderio di abbondante cruore. Nel presente post vedete qualche particolare di una rappresentazione pittorica del tema, opera di Fratel Venzo (1900-1989), gesuita e pittore. 


Piaceva anche a me, da piccolo, andare alla Via Crucis del Good Friday, con la nonna: le candele, gli altarini addobbati, la passeggiata serale, i canti in latino sbrodolato


Crescendo, tanto puerile fervore si è alquanto raffreddato. Ho imparato che agli hosanna seguono i crucifige tanto nella liturgia quanto nella vita reale, con la differenza che nella prima si circoscrivono alla Dominica in palmis de Passione Domini e nella seconda risuonano praticamente tutti i giorni, specie se si frequentano certi ambienti tutt'altro che edificanti, spiritualmente ed eticamente parlando. La pandemia mi ha dato l'opportunità di potare definitivamente tanti rami secchi: una grande benedizione, certamente anch'essa frutto di quell'albero fecondo e glorioso del quale nella selva non ve n'è un altro uguale.


 Arbor decora et fulgida, 
ornata Regis purpura, 
electa digno stipite 
tam sancta membra tangere. 

mercoledì 5 aprile 2023

Buone vacanze pasquali...

Ho iniziato la settimana all'insegna di Alessandro Manzoni (1785-1873), autore del quale ricorderemo tra qualche settimana, il 22 maggio, i 150 anni dalla morte. 

La maggior parte di noi, ex liceali, ricorderà le interminabili ore passate a leggere "I promessi sposi", spesso abbreviati sul diario personale in "prospo", dicitura accanto alla quale si riportavano le pagine da analizzare, tra figure retoriche e interminabili ragguagli extra-narrativi che troppo spesso diventavano più importanti della vicenda stessa e anche del sugo di tutta la storia

- Chi è la protagonista dei Promessi Sposi? - chiedeva il professore all'interrogazione.

- Lucia! - rispondeva qualcuno; e qualcun altro: - Gertrude!

- No! La Provvidenza! - ribatteva il docente.

Il 2 aprile, che coincideva quest'anno con la Domenica delle palme, si commemora ogni anno Sant'Abbondio, vescovo di Como; proprio il 2 aprile 1810 è la data della celeberrima "conversione" di Manzoni, come ricorda anche un'iscrizione nella chiesa di San Rocco (patrono degli appestati) a Parigi.

Abbondio, Como (con il suo lago e i monti che lo circondano), la peste, la Provvidenza: gli ingredienti fondamentali del romanzo cominciano ad esserci. Manzoni fu anche poeta, come sa ben chi dovette imparare a memoria il Cinque maggio o la Pentecoste; e riprese il tema della conversione anche nelle incompiute strofe dell'Ognissanti

E voi che, gran tempo, per ciechi

Sentier di lusinghe funeste

Correndo all’abisso, cadeste

In grembo a un’immensa pietà...

Il 3 aprile scorso, nell'ambito dei corsi dell'Università degli Adulti Anziani di Belluno (dove tengo anche io e da molti anni alcune lezioni), ho avuto modo di assistere a una lettura drammatizzata di una delle pagine più alte della produzione manzoniana: la Conversione dell'Innominato

Sulla scena, gli attori non professionisti di Teatro Tre; sullo schermo, le immagini che Giorgio De Chirico realizzò una sessantina di anni fa per una nuova edizione milanese del romanzo manzoniano.

Direi bene. Mi mancherebbe solo la possibilità di ascoltare la Messa di Requiem di Verdi, eseguita nel 1874 per celebrare il primo anniversario della morte dello scrittore, e poi avrei chiuso il cerchio. Ma non credo tuttavia di aver voglia di sentire trombe, tromboni e grancasse: da oggi pomeriggio sono in pausa e desidero tanto silenzio.