domenica 24 novembre 2024

Fine novembre

L'altro giorno, Belluno è stata toccata dalla prima fugace nevicata...

Io non amo la neve e non amo il freddo. Preferisco l'estate e il caldo, anche se questo comporta zecche e zanzare, insieme allo sbocciare dei miei amati fiori e ai frutti che maturano sugli alberi. Purtroppo vivo in un posto dove il caldo dura poco ed è interrotto dalle piogge; e l'inverno è umido e fastidioso, anche se porta con sé tramonti dai colori bellissimi.

Le montagne si tingono di rosa e il fenomeno, chiamato più a nord "enrosadira", ha una spiegazione complessa che abbraccia l'interazione di certe lunghezze d'onda della radiazione solare con i cristalli dei minerali carbonatici che compongono le rocce sedimentarie di quelle montagne.

La sera, dopo il lavoro e i momenti culturali, si trascorre un po' di tempo al tavolino di un bar, chiacchierando del più e del meno davanti a un decaffeinato o a un calice - dipende dalla compagnia.

Recentemente, condividendo un caffè con un paio di persone che frequentano l'Università degli Anziani, il discorso è caduto sui ricordi di scuola, sugli svarioni - simpatici! - in una traduzione dal latino e sulle follie di una docente di greco di molti decenni fa, che alla prima lezione annunciava ai suoi discenti come la notte non fosse fatta per dormire, ma per studiare.

Ascoltando questi ricordi, mi sono interrogato su che cosa lascerò io ai miei discenti, immaginando che fra mezzo secolo parleranno di me non per ricordare la chimica o la biologia, ma la nota, il rimprovero o certe espressioni caratteristiche... Qualcuno ha annotato sul banco i miei intercalari, facendone la statistica!

E a proposito di notte insonne, quando James Clerk Maxwell, allora diciannovenne, arrivò all'università di Cambridge gli fu detto che vi sarebbe stata una funzione religiosa obbligatoria alle sei del mattino.

"Bene - rispose Maxwell - credo di poter rimanere alzato fino a quell'ora".

E intanto è giunta per me l'ora di pranzare... 


... non dopo aver letto una notizia - tra le tante di oggi - che mi ha rattristato, pensando ai miei sogni negati.

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